Polla, reparto sguarnito Odissea per un bimbo

Il piccolo di 28 giorni ha bisogno di un’ecocardiografia ma non c’è lo specialista Gli salva la vita la diagnosi di un medico. Il trasferimento a Eboli e poi a Napoli

POLLA. L’ecocardiografo c’è, ma manca lo specialista per eseguire l’esame sui bambini e così un neonato di 28 giorni con una grave malformazione cardiaca dopo essere arrivato all’ospedale “Luigi Curto” di Polla è stato trasferito all’ospedale di Eboli.

La decisione è stata presa dal dottor Pasqualino Mazzeo, in servizio all’unità operativa di Pediatria del “Curto” che aveva sospettato potesse esserci un problema cardiaco serio. A Eboli in seguito all’esame ecocardiografico è stata confermata la diagnosi fatta a Polla.

Il bambino, figlio di una coppia del Vallo di Diano, dopo essere stato sottoposto a tutti gli esami per valutare la gravità del problema cardiaco, è stato trasferito al “Monaldi” di Napoli dove dovrà essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

La vicenda fa tornare alla ribalta il problema della carenza di personale medico nel reparto di cardiologia del “Curto”. Questione che già più volte è stata resa pubblica ma che fino a oggi resta insoluta con tutti i disagi che ne conseguono per i pazienti.

Nel caso dell’ecocardiogramma il problema si pone anche per gli adulti visto che la carenza di cardiologi non garantisce che lo stesso possa essere effettuato in qualsiasi momento.

Per quanto riguarda i bambini il problema è ancora più accentuato perché in questo caso nonostante ci sia tutta la strumentazione necessaria, manca però chi ha una specializzazione tale da poter effettuare l’esame su un bambino nato da pochi giorni, cosa che rende necessario il trasferimento in altre strutture.

Prova della situazione critica in cui versa il reparto di cardiologia è anche quello che è accaduto qualche mese fa quando davanti all’ingresso dell’unità operativa era apparso un cartello dove veniva comunicato che la refertazione degli elettrocardiogrammi veniva fatta dal lunedì al venerdì soltanto per due ore al giorno. Spesso nel reparto, dove ci sono nove posti Utic e 14 di degenza, si fanno turni con un solo medico.

L’Azienda sanitaria per tamponare questa emergenza ha tentato la strada delle convenzioni con altre strutture ospedaliere per far arrivare qualche cardiologo in più, ma nonostante ciò le criticità sono rimaste sempre le stesse.

Qualche mese fa proprio uno dei cardiologi del “Curto” attraverso una lettera aperta aveva denunciato questa situazione attribuendo le colpe «alla miopia politica dei governatori che dovrebbero comprendere che l’ospedale di Polla va potenziato con tutti i mezzi a disposizione in relazione all’elevato bacino d’utenza e alla sua posizione strategica».

©RIPRODUZIONE RISERVATA