Polizza assicurativa per politici e tecnici Scatta la condanna

Buccino, il sindaco e tre ex assessori devono 56mila euro La sentenza emessa dai giudici della Corte dei Conti

BUCCINO. La Corte dei Conti condanna sindaco e tre ex-assessori al pagamento di 56mila euro per un contratto assicurativo sottoscritto nel 2007. I giudici della sezione giurisdizionale per la Campania hanno condannato il sindaco Nicola Parisi e tre ex-assessori comunali Pasquale Via, Giovanni Sacco e Gerarda Salimbene, al pagamento in favore del Comune di Buccino, della somma di 14.025 euro ciascuno per un contratto assicurativo stipulato con Ina Assitalia di Salerno nel gennaio 2007.

La copertura - con premio annuo pari a 1700 euro - aveva come beneficiari il sindaco, sei assessori, il segretario e dieci dirigenti comunali e come oggetto la garanzia per le spese legali e peritali per i casi di responsabilità formale, amministrativa, contabile e contrattuale.

Il pm della Corte, esaminati gli atti presentati dai difensori Mario e Antonio D’Urso, ha ritenuto che le norme poste dall’ordinamento a garanzia della corretta amministrazione delle comunità locali, non consentono la creazione nel caso degli amministratori, di un’area di impunità riconosciuta a quanti, per mandato o per pubblico concorso nel caso dei dirigenti, sono chiamati dall’Ente locale e se ne addossano volontariamente, consapevolmente, dietro retribuzione, il carico comprensivo dell’alea di eventuali sanzioni correlate alla violazione delle regole che disciplinano la loro attività.

«L’assicurazione fu stipulata per assicurare i dipendenti dai rischi- spiega Parisi- Un mese prima della stipula del contratto, venne pubblicata una norma nella Finanziaria secondo la quale, i rischi per i dipendenti non potevano essere assicurati più dai Comuni. In seguito al rilievo da parte della corte dei conti, abbiamo chiesto la restituzione e la disdetta dell’assicurazione alla società assicurativa, cosa avvenuta, ma non ritenuta però sufficiente da parte della Corte dei Conti. Sono fiducioso nel corso della giustizia».

Mariateresa Conte

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