«Politicamente abbiamo vinto Candidarmi sarebbe legittimo»

Carmine Ansalone, tra i protagonisti della caduta di Romano, parla del voto a Mercato San Severino «Sto valutando se scendere in campo, alla luce dei fatti sarebbe però soprattutto un onere»

MERCATO SAN SEVERINO. Si avvicina il voto a Mercato San Severino e sono in tanti a scaldare i motori in vista di una tornata elettorale che, con ogni probabilità, si terrà nella prima settimana di giugno. Alcuni rumors parlano di un ritorno in campo dell’ex sindaco, Giovanni Romano, dimessosi nel giugno scorso per le difficili condizioni economico-finanziarie dell’ente si è trovato. È stato in particolare il lavoro di Carmine Ansalone, affiancato dai consiglieri Fabio Iannone e Gerardo Figliamondi, a determinare la caduta di Romano.

Ansalone, si parla di una sua candidatura ma c’è qualcuno che non la vuole perché lei si è già candidato due volte senza ottenere il consenso necessario per governare.

Le elezioni non stabiliscono chi vince e chi perde, ma assegnano un ruolo di governo e un ruolo di controllo. I fatti disastrosi e di totale fallimento dell’azione di Romano ci dicono che il perdente è lui e che non è più legittimato a nessuna candidatura. Di contro noi, che abbiamo fatto il nostro lavoro di controllo in maniera seria e inappuntabile, abbiamo esercitato con merito quella funzione di controllo e oggi i fatti ci danno ragione. In teoria il sottoscritto e altri consiglieri comunali siamo legittimati a una candidatura perché sul piano politico abbiamo vinto. Per quanto mi riguarda, sto valutando se formalizzare o meno una mia discesa in campo.

Da dove è partita l’attività di controllo?

È stata avviata circa 7 anni fa approfondendo e studiando gli atti che chi aveva responsabilità di governo produceva quotidianamente. Ci siamo assunti con coraggio l’onere e la responsabilità di denunciare il marcio non solo all’intera popolazione, ma anche al Presidente del Consiglio comunale, alla Corte dei Conti, ai ministri dell’interno e delle finanze, al responsabile finanziario del Comune, al Collegio dei revisori, al Prefetto di Salerno, all’Autorità nazionale anticorruzione, al ragioniere generale dello Stato, e all’ispettorato generale di finanza pubblica.

Cosa vi ha fatto sospettare che l’attività di governo presentasse delle irregolarità?

Innanzitutto confrontando i fatti di gestione con la formulazione di bilanci inattendibili che nascondevano debito fuori bilancio per decine di milioni di euro e nascondevano debiti potenziali per altre decine di milioni di euro. Abbiamo evidenziato le irregolarità per quanto riguarda la gestione della Gesema a cominciare dal fatto che il Comune di Mercato San Severino non esercitava come per legge il controllo analogo sulla stessa. Proprio su questa vicenda della Gesema, per denunciare la verità io insieme ad altri consiglieri siamo stati denunciati per diffamazione e siamo ancora sotto processo, per aver detto esclusivamente la verità che i fatti oggi dimostrano.

Quali sono stati i principali motivi del fallimento della Gesema?

Invito tutti a leggere la delibera della Corte dei Conti nella quale si evidenziano le irregolarità nella gestione della partecipata che ha portato come tutti sanno alla sentenza di fallimento.

Alla luce delle gravi irregolarità emerse dai controlli, se la sente di assumersi l’onere e l’onore di ricoprire la carica di sindaco?

Allo stato dei fatti è soprattutto un onere. La mia eventuale candidatura sarà l’espressione non di un atto di presunzione ma sarà un grande atto di umiltà e di responsabilità nei confronti della mia gente e delle future generazioni di questo territorio.

Mario Rinaldi

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