Polemiche bipartisan sui costi per Capodanno

Franco Mari e Antonio Cammarota accusano per le spese eccessive dell’evento L’ex assessore: «Spazio alle band cittadine». Il consigliere: «Si cerchino sponsor»

I costi che il Comune di Salerno dovrà sostenere per il concerto di Capodanno fanno discutere. È di ieri l’intervento di Franco Mari, a nome del movimento “Salerno di tutti”, in cui si mette in evidenza come tali cifra stridano con la realtà che molte persone sono costrette ad affrontare quotidianamente. «Mentre alcune metropoli tirano la cinghia - afferma - e si apprestano a organizzare un Capodanno più contenuto; mentre a Roma i commercianti fanno una colletta per le difficoltà delle casse comunali; mentre appena l’altro ieri ex sindaco ed assessori sono stati condannati dalla Corte dei Conti per i profumati extra ai dirigenti comunali, a Salerno ogni anno si buttano soldi dalla finestra per due ore di spettacolo».

Mari sottolinea come sono davvero troppe le spese sostenute in questi mesi. «Non bastano i conti oscuri delle Luci d’artista, le salatissime tasse che vedono Salerno ai primi posti per pressione fiscale, bisogna anche assicurare lo spettacolo in onore del principe a spese dei contribuenti, i filmini su Babbo Natale, l’albero più alto del mondo. Ma mentre arriva “Il volo”, molti salernitani non volano a fine mese».

Franco Mari prova a fare due calcoli. «In cinque anni, cinque edizioni di Luci d’artista fanno quindici milioni di euro, cinque Capodanni, due milioni di euro, a fronte di un bilancio comunale che è esposto per centinaia di milioni di euro». Ma le cifre potrebbero essere ben più alte se si pensa che la manifestazione delle luminarie ha dieci anni e che l’evento in piazza l’ultimo dell’anno viene fatto da poco meno di quindici. E tutto questo, sapendo che «in città non si naviga nell’oro: pezzi interi di popolazione sono ancora sotto il peso della crisi, disoccupazione e povertà sono all’ordine del giorno; storici negozi del centro hanno chiuso per lasciare il posto ad avventizi commerci per il caos delle Luci, pagate con soldi che dovevano servire ad altri scopi». Quindi la proposta: fare del Capodanno in piazza un’occasione per far esibire band salernitane «anche importanti e di qualità che a Salerno non mancano».

Ma la polemica è bipartisan, anche il consigliere Antonio Cammarota ha da ridire sui costi che chiede di «coinvolgere tutti gli sponsor privati possibili, perchè non è pensabile che uno spettacolo pubblico così importante sia a spese del Comune senza la partecipazione prevalente di sponsor, come sempre avviene in questi casi, coprendo gli interi costi». In realtà, anni addietro un contributo all’evento veniva dato dal Monte dei paschi di Siena in quanto tesoreria del Comune, adesso non si sa di simili iniziative. Secondo Cammarota, poi, il prezzo è eccessivo anche «per la ridotta capienza di piazza Amendola», meglio sarebbe stato farlo «in piazza della Concordia oppure nel più riparato parcheggio dell’ex cementificio» oppure, se proprio si deve fare a piazza Amendola, si potrebbe spostare «il palco dinanzi al teatro Verdi verso via Roma, così consentendo una profondità utile a tanti senza il pericoloso imbuto della piccola piazza».

Chissà se verrà ascoltato almeno questo suggerimento.

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