Polemica sui conti del Comune

San Severino, nel mirino l’anticipazione di cassa di oltre tre milioni. «Gli interessi li pagano i cittadini»

MERCATO SAN SEVERINO. Minoranza all’attacco dell’amministrazione Romano. A finire nel mirino delle accuse è la «cattiva gestione economica dell’ente». A sollevare le polemiche è la delibera di giunta con cui è stata richiesta al tesoriere comunale un’anticipazione di cassa di tre milioni e 751mila euro.

«Siamo alle solite – attacca il consigliere di minoranza Fabio Iannone - la giunta comunale nella seduta di mercoledì scorso, con una delibera, per l'esattezza la numero 1 del 2 gennaio 2013, chiede al proprio tesoriere un’anticipazione di cassa pari a tre milioni e 751 mila euro che potrà essere utilizzata per il pagamento di assegni e compensi al personale dipendente, ovvero stipendi, rate di ammortamento mutui ed altre spese correnti fisse quali pagamenti di bollette di luce, telefono, gas, carburante per auto e altro». L’anticipazione di cassa è uno strumento che la legge consente di utilizzare se gli enti, nell’approvazione dei rendiconti relativi agli anni precedenti, «dimostrano di aver avuto delle entrate accertate». Secondo quanto riferito da Iannone, «il Comune di Mercato San Severino, a fronte di entrate accertate dal rendiconto dell’anno 2011 (approvato a giugno 2012) pari a circa 15 milioni di euro, ha potuto richiedere, come stabilito dalla normativa vigente in materia (comma 1 articolo 222 del dlgs. 267/2000), un’anticipazione di cassa entro il limite di 3/12 delle somme incassate, ovvero 3milioni e 751mila euro». Questo meccanismo, come denunciato anche dagli altri membri della minoranza, il capogruppo Carmine Ansalone e i consiglieri Enzo Farace e Basilio Pergamo, comporterà ripercussioni sul carico fiscale dei contribuenti locali. «Tutto ciò – tuona ancora Iannone - manifesta la pessima gestione economica della giunta Romano. Tale anticipazione, infatti, provoca ancora una volta interessi passivi che i nostri concittadini sono costretti a pagare con l’aumento dei tributi locali dai quali si cerca di recuperare le somme necessarie per restituire quanto ottenuto tramite l’anticipazione di cassa».

Iannone fa l’esempio di un «padre di famiglia che per pagare la bolletta del telefono e della luce ricorre alla banca per chiedere un prestito». «E’ qualcosa di assurdo che denota l’incapacità politica di una classe dirigente ormai distratta da altre cose» spiega. L’opposizione denuncia con forza il fatto che «da circa un decennio ormai il Comune di Mercato San Severino ricorre all’anticipazione di cassa provocando un carico di interessi passivi difficili da coprire».

Tale argomento, accanto a quella della Gesema, è al centro di un acceso dibattito politico sin dai primi giorni dell’anno.

Mario Rinaldi

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