«Pochi medici e apparecchiature rotte»

Dossier della Cgil sugli ospedali Asl. «Tagliati 1500 operatori, è possibile fare subito 400 assunzioni»

Mancano medici e infermieri, le apparecchiature sono vecchie, non ci sono neanche le auto di servizio per consentire ai veterinari di fare i controlli nei macelli. Il dossier della Cgil Funzione pubblica tratteggia una situazione degli ospedali della Asl davvero critica. Secondo le stime del sindacato il blocco delle assunzioni ha prodotto un taglio nell’Asl di 1500 operatori (persone andate in pensione e mai sostituite), «con gravi ripercussioni nell’assistenza».

E’ una bomba pronta ad esplodere la situazione del sud della provincia di Salerno dopo la chiusura dell’ospedale di Agropoli trasformato in Psaut, e il plesso di Sapri che avrebbe bisogno di interventi immediati. «Mancano 26 medici e ci sono tre primari incaricati. Si supplisce con medici di Caserta a 60 euro l’ora -spiega Mimmo Vrenna delegato Rsu Cgil nella Asl- Le attrezzature sono vetuste, mancano gli ecografi, non abbiamo operatori socio sanitari per cui il loro lavoro lo fanno gli infermieri. Gli autisti in servizio fanno anche 100 ore di straordinario e operano anche per il 118».

Non va meglio nel Vallo di Diano. Nell’ospedale di Polla, come denuncia il sindacalista Cgil Luigi Pistone, «a neurologia lavorano solo tre medici e nella fisiopatologia respiratoria uno solo dopo il trasferimento di un medico a Nocera». Poi c’è il paradosso di Sant’Arsenio per il quale c’è un atto ufficiale per la conversione in ospedale di comunità, che però non è mai partita. Gennaro D’Andretta, della Cgil, denuncia il paradosso dell’ospedale “Tortora” di Pagani dove il tecnico è andato in pensione e per evitare un accumulo di straordinari, si va verso la chiusura il sabato pomeriggio del laboratorio. «Passa un messaggio sbagliato - denuncia D’Andretta - Pare che si faccia straordinario come spreco invece si fa per carenze di personale». Proprio sugli straordinari la Cgil ha fatto un calcolo pesantissimo: nel 2013 nella Asl sono stati erogati circa 19 milioni di euro di turni aggiuntivi per i medici, «che appesantiscono il bilancio senza dare qualità del servizio».

Per chi ha un familiare allettato, i problemi poi sono infiniti. «Se un paziente viene dimesso dopo una fase acuta viene abbandonato» spiega Marino Mega. «Non si è investito sui distretti per fare filtro, per cui gli ospedali sono appesantiti» denuncia Antonio Siciliano. Infine la proposta della Cgil presentata da Margaret Cittadino: «la revoca immediata del blocco delle assunzioni, con un piano mirato per garantire i livelli assistenziali, utilizzando il 50 per cento di quello che viene speso per turni aggiuntivi e straordinario. Parliamo di 400 nuove assunzioni».

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