Pochi infermieri, allarme per Ortopedia

La rivolta dei sindacati: «Con le ferie non si riesce più a garantire l’assistenza ai pazienti»

EBOLI. Personale ridotto all’osso al Maria Santissima Addolorata di Eboli: con le ferie estive, il reparto di Ortopedia rischia la chiusura. E non solo quello, perché sono stati segnalati disagi anche al pronto soccorso. Il primo a denunciare la carenza di organico, già a inizio estate, era stato il segretario della Uil Vito Sparano, ma i suoi appelli non sono stati ascoltati. Adesso ci provano i delegati delle rappresentanze sindacali unitarie della Cisl, Emiddio e Antonio Ristallo che in una nota sottolineano: «Ormai praticamente in piene vacanze l’assistenza all’ospedale di Eboli è a rischio. Nonostante l’allarme lanciato da alcuni mesi dai dirigenti del reparto di ortopedia, a oggi si riescono a garantire i turni del personale infermieristico solo per la prossima settimana». Se non ci saranno interventi da parte della direzione commissariale aziendale, «si potrebbe anche ipotizzare la eventuale chiusura del reparto così come paventato già diverse volte dal primario ortopedico. Il reparto di ortopedia, che già non ha neanche operatori socio sanitari in organico, riesce a garantire un minimo assistenziale solo ricorrendo a infermieri di altri reparti con interventi tampone».

Già questo è abbastanza singolare in quanto si affidano compiti a personale infermieristico senza «la dovuta formazione in un reparto nuovo e a diversa complessità assistenziale. Inoltre il personale di turno è costretto a accumulare stress. Infatti non potendo ricorrere agli straordinari, si impone un elevatissimo carico di lavoro con inevitabili conseguenze sulla lucidità dei dipendenti». Invece al personale medico viene concessa la prosecuzione «dei turni sempre e solo in Alpi (lo straordinario dei medici), in violazione con le leggi vigenti. A pagare oltre che i pazienti è sempre il personale infermieristico».

Anche il primario del pronto soccorso con una nota al direttore sanitario ha segnalato l’emergenza. A fronte di pensionamenti, decessi e trasferimenti, il personale infermieristico non ha avuto i ricambi richiesti. «Tutto ciò sta pesando moltissimo sui carichi di lavoro», ha denunciato il medico. A completare il quadro, il mancato acquisto di condizionatori per le degenze già stigmatizzato da più da un anno da parte dell’ufficio tecnico. L’appello a intervenire è stato rivolto anche al sindaco Massimo Cariello che martedì alle 15, insieme con il presidente del consiglio comunale Fausto Vecchio incontrerà i sindacati e il direttore sanitario Mario Minervini. ©RIPRODUZIONE RISERVATA