«Pochi e con ambulanze vecchie» 

Sparano (Uil): «In ospedale manca il personale e i mezzi hanno accumulato troppi chilometri»

Carenza di personale all’ospedale di Eboli, anche per l’avvio delle ferie, e ambulanze sempre più obsolete. L’allarme arriva dal segretario della Uil aziendale, Vito Sparano: «Le due ambulanze in dotazione all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” - sottolinea il sindacalista - sono entrambe vecchie di undici anni e hanno oramai macinato troppi chilometri, sia quella di tipo A che quella di tipo B. L’appello alle autorità politiche e ai vertici aziendali lo avevo lanciato prima dell’estate, ma niente. Le cose importanti sono quelle quotidiane che si riflettono sui pazienti e non le solite chiacchiere politiche. I fatti sono chiari, abbiamo due ambulanze obsolete: e se succede malauguratamente qualche imprevisto, chi paga? Purtroppo noi utenti. Occorre quindi comprare mezzi nuovi e dotarli dei nuovi meccanismi per fornire servizi adeguati».
La richiesta di nuove ambulanze da parte di Sparano scaturisce anche dal fatto che «nei presìdi delle città vicine hanno acquistato nuove ambulanze, adesso il tempo è passato, anzi direi è scaduto. Occorre che i vertici aziendali provvedano ad acquistare i mezzi di pronto soccorso necessari».
Gravi anche le carenze tra il personale dell’ospedale ebolitano: «Al momento - sottolinea Sparano - è stata scongiurata la chiusura di dialisi e nefrologia anche grazie alla nuova dottoressa, assunta però sempre a tempo determinato, che è rientrata da poco da un periodo in malattia. Ma resta alta l’attenzione nel reparto di ortopedia, dove andranno in pensione tre o quattro unità e la situazione diventerà insostenibile, eppure si tratta di un reparto di eccellenza».
Sparano punta poi l’attenzione sul lavoro eccessivo al pronto soccorso: «Con le ferie del personale in corso, il pronto soccorso è oberato di interventi, difatti sono aumentati i pazienti. Una situazione che avrebbe potuto essere meno pesante con l’arrivo di unità al “Maria Santissima Addolorata” prima dell’estate, purtroppo constatiamo ancora una volta che solo grazie al grandissimo senso di responsabilità dei lavoratori, nonostante siano insufficienti, si è riuscito a mantenere ancora un livello di prestazioni eccellente, ma fino a quanto potranno reggere? Mi auguro che possano arrivare altre unità mediche e infermieristiche prima di agosto».
Una considerazione anche sulla mensa ospedaliera: «Non è stata mai chiusa - conclude Sparano - anche qui forse ci sono piccoli cavilli burocratici, ma posso assicurare che i lavoratori, pure in questo settore in numero inferiore a quello previsto per garantire la regolarità del servizio, stanno lavorando sodo per garantire pasti di qualità e a chilometri zero. Ai politici dico: svegliatevi; e invito l’azienda ad aumentare il personale».
Antonio Elia
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