«Poche risorse contro i casi di bullismo»

Il sindaco di Scafati dopo la denuncia di una dirigente scolastica. Il nodo della videosorveglianza

SCAFATI. Continua a tenere banco la “questione” bullismo. L’allarme è stato lanciato da Luisa Sicignano, dirigente della scuola media statale Martiri d’Ungheria.

Il sindaco Aliberti , investito del problema, ha chiarito che, se si vuole risolvere davvero il fenomeno alla radice, non sono sufficienti dichiarazioni generali e di principio, ma occorre procedere con concrete denunce. L’amministrazione Aliberti, in più occasioni, anche attraverso l’istituzione di uno sportello antibullismo, ha provveduto a realizzare attività di prevenzione e di educazione, purtroppo, però, anche se sarebbe auspicabile, è attualmente impossibile trovare le risorse, soprattutto economiche, per il controllo di ogni singolo istituto.

Per il momento, comunque, in seguito alla denuncia della dirigente, vista la pericolosità in capo agli studenti della Martiri d’Ungheria verranno intensificati i controlli. «Ho ricevuto una nota da parte del dirigente scolastico – spiega Aliberti- in cui mi è stata segnalata la vicenda. Ho già allertato il comando di polizia municipale in modo che venga prestato un maggiore controllo soprattutto negli orari di entrata e di uscita dalle scuole. Invito i dirigenti scolastici a collaborare con le istituzioni, non soltanto limitandosi a segnalare eventuali fenomeni di bullismo, ma anche ad individuarli e localizzarli, con denunce un po’ più specifiche. A Scafati abbiamo anche uno sportello dove è possibile segnalare casi di questo tipo, l’attenzione dell’amministrazione per combattere, e soprattutto per prevenire questo fenomeno è tanta».

Dalle parole del primo cittadino si evince che non è possibile mettere in campo una generalizzata azione di sorveglianza in tutte le scuole. Sarebbe, quindi, improponibile impegnare le cinquanta unità di caschi bianchi soltanto per il controllo delle scuole, tralasciando le altre attività a servizio della comunità. Analogo il discorso sul fronte della videosorveglianza: impensabile, non solo sotto il profilo strutturale ma anche economico, controllare tutta la città. Il sindaco precisa che sono tante le richieste da parte dei dirigenti di allargare il sistema di videosorveglianza.

«Non abbiamo gli uomini e i mezzi per poter fare un controllo diffuso –conclude Aliberti- Nel caso specifico faremo controlli mirati, però il mio invito è quello di identificare questi fenomeni in modo che possiamo intervenire anche attraverso i servizi sociali. Ringrazio la dirigente però dobbiamo ricevere denunce ben precise, circostanziando i fatti e il contesto, altrimenti diventa difficile intervenire».

Maria Paola Iovino

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