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Pm d’accordo coi grillini «De Luca è incompatibile»

Processo al tribunale civile sul doppio incarico del sindaco-viceministro. Il pubblico ministero ha chiesto che sia dichiarata la decadenza dal Comune

«Vincenzo De Luca non può mantenere il doppio incarico». A dirlo, per la prima volta in un’aula di Tribunale, è stato ieri il pubblico ministero Cecilia De Angelis, intervenendo al processo civile intentato contro il sindaco viceministro da tre parlamentari del Movimento 5 Stelle: Andrea Cioffi, Silvia Giordano e Girolamo Pisano. Si sono rivolti alla giustizia per chiedere che si sostitusica all’inerzia del consiglio comunale, che tra richieste di approfondimenti e assenze strategiche non si è ancora pronunciato sull’incompatibilità tra l’incarico di sindaco e quello di componente del Governo.

«Avrebbe dovuto farlo entro dieci giorni dal deposito delle deduzioni dell'interessato - sottolinea l'avvocato Oreste Agosto che assiste in giudizio i ricorrenti - Invece sono passati mesi e mesi senza che si dicesse nulla, ed è la prima volta che mi capita di assistere a un fatto del genere».

Era il 2 settembre quando la maggioranza consiliare e tre esponenti di opposizione (Anna Ferrazzano, Paky Memoli e Alessandro Ferrara) decisero di far tornare la questione in commissione Statuto per un approfondimento. Si è andati avanti fino al consiglio del 30 dicembre, quando al momento di esaminare il nodo incompatibilità la maggioranza ha fatto mancare il numero legale. I tre parlamentari di Grillo erano stati previdenti, presentando già a luglio un ricorso al Tribunale che ieri è stato discusso in prima udienza. Hanno incassato il sostegno del pubblico ministero, che ha consiviso le loro conclusioni, mentre I giudici (presidente Carleo) si sono riservati la decisione.

Anche sugli effetti di un'eventuale sentenza di accoglimento le interpretazioni sono però divergenti: secondo i ricorrenti sarebbe tale far decadere subito De Luca dall’incarico di sindaco; per i suoi legali, invece, la pronuncia non sarebbe esecutiva, tanto che è previsto il ricorso sia in appello che alla Corte di Cassazione. Ieri mattina le ragioni del sindaco viceministro sono state sostenute in giudizio dall'avvocato Edilberto Ricciardi, secondo il quale l'incompatibilità scatterebbe solo con l'esercizio delle funzioni da viceministro, tuttora negato dal mancato conferimento delle deleghe. I parlamentari di M5S hanno invece portato, a sostegno delle loro argomentazioni, la pronuncia dell'Authority per la concorrenza e il mercato, che il 30 novembre ha dichiarato che «la carica di sindaco del comune di Salerno, ricoperta dal sottosegretario di stato alle infrastrutture e ai trasporti, dottor Vincenzo De Luca, è incompatibile». Anche allora si generò una guerra di interpretazioni, perché dal Comune partì una nota in cui si spiegava che «De Luca è vice ministro e non sottosegretario», quindi il suo sarebbe un caso diverso da quello sanzionato dall’Agcm. Pazienza se il decreto di nomina a sottosegretario è firmato, con data 3 maggio 2013, dal presidente della Repubblica. In ogni caso la pronuncia dell’Authority non è stata ancora discussa alle Camere e la parola, adesso, passa al Tribunale.