Plastica e alluminio invadono la città 

Lunghe file di camion alla Nappi e cumuli di multimateriale in strada. La sindaca chiama il patron, interrogazione di Fi

La plastica e l’alluminio restano in strada. Di giovedì mattina, sul selciato battipagliese restano i sacchetti zeppi di multimateriale: è una delle conseguenze dell’incendio nei capannoni della Nappi Sud. I camion di Alba restano in fila a viale delle Industrie, il conferimento procede a rilento, la raccolta si paralizza. Intanto gli inquirenti acquisiscono i filmati delle videocamere delle aree circostanti e indagano sul rogo: mantengono il massimo riserbo, ma a Palazzo di Città pure si parla di dolo, mentre a Roma fioccano le interrogazioni parlamentari.
Il fronte rifiuti resta caldo, e si trascina dietro la polemica sui nuovi insediamenti. Dopo le lettere all’Anac e alla giunta regionale, per bloccare i via libera alle industrie che trattano il pattume, Cecilia Francese s’appella al Consorzio Asi. E il presidente sgrana gli occhi pensando al protocollo mai firmato.
Plastica in strada. Alla Nappi Sud ricominciare non è facile: gran parte dei capannoni è ancora transennata, e così gli operai lavorano a scaglioni ridotti. Se ne accorgono pure gli operai di Alba, la municipalizzata che il giovedì mattina porta 250 tonnellate di multimateriale nell’impero dei Nappi, in cambio di un corrispettivo da 35 euro ogni 100 quintali. I camion restano in fila per ore, e la plastica e l’alluminio rimangono in strada.
Fronte comune. «Non si capisce perché i titolari si dispiacciano per la preoccupazione dei battipagliesi, visto che nessuno, né i politici né i cittadini, li ha criticati». Parla così Cucco Petrone, uno dei referenti di “Battipaglia dice no”, e puntualizza che «non c’è un “Battipaglia contro Nappi”, l’unica partita possibile è “Nappi e Battipaglia contro i delinquenti” che domenica hanno devastato l’impianto».
Una pista, quella dolosa, che gli inquirenti non hanno ancora confermato, ma è su quella che lavorano: i poliziotti, guidati dal vicequestore Imma Acconcia, non rendono pubblico nulla, per timore che la diffusione di notizie possa intralciare le indagini, ma lavorano sui filmati acquisiti. Di dolo avevano parlato pure i vigili del fuoco: la pista ha già convinto l’amministrazione e l’assessore Stefania Vecchio lo ha ripetuto nell’incontro con le associazioni, mercoledì scorso. Nel giorno in cui Nappi ha accolto nell’impianto Valerio Calabrese e Alfredo Napoli di “Legambiente”, Nunzio Vitolo di “Battipaglia dice no” e Vincenzo Inverso di “Per un nuovo inizio”. Ed ha ricevuto la fatidica telefonata della sindaca, che ha promesso una visita nelle prossime ore.
A Montecitorio. Una verifica dei danni, la messa in sicurezza del territorio e, soprattutto, un tavolo permanente con i Comuni di Battipaglia ed Eboli, l’assessore regionale Fulvio Bonavitacola e i ministri Sergio Costa, Giulia Grillo e Matteo Salvini: sono le proposte avanzate dai deputati di Fi, Gigi Casciello ed Enzo Fasano, in un’interrogazione parlamentare depositata ieri alla Camera. «Bisogna riflettere - tuonano i due - sulle responsabilità e sui ritardi della Regione nell’applicazione del Piano regionale dei rifiuti e sulle scelte di far governare il sistema ai privati».
Sos all’Asi. «Una presenza tanto invasiva di industrie del rifiuto ci preoccupa», tuona la Francese, e s’appella all’Asi: «Chiediamo al Consorzio di concertare con noi una linea che impedisca ulteriori insediamenti di impianti di rifiuti, perché questa città e stanca». Incredulo il numero uno dell’Asi, Antonio Visconti: «Nel protocollo d’intesa si parlava pure delle verifiche degli impatti delle nuove attività sulla vocazione dei distretti già presenti, ma il Comune non ha voluto firmare. Noi cosa possiamo fare?». Il riferimento è a quella trattativa tra gli enti che è stata interrotta bruscamente dalla sindaca il 6 marzo scorso.
Carmine Landi
©RIPRODUZIONE RISERVATA