I carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare ad Afragola

AFRAGOLA

"Pizzo" sui cantieri edili, arrestati due camorristi

I carabinieri hanno eseguito misure di custodia cautelare nei confronti di esponenti del clan Nobile

NAPOLI. «Dovete stare a posto con l’assicurazione». Era questo invito a pagare il "pizzo" a titolari e responsabili di cantieri edili nella zona di Afragola, nel Napoletano. È quanto emerso da un’indagine dei carabinieri che ha portato all’esecuzione di una misura di custodia cautelare per estorsione aggravata da finalità mafiose emessa dal gip di Napoli, arrestando due elementi di spicco dei Nobile, un gruppo satellite del clan Moccia, attivo ad Afragola e nei comuni limitrofi.

Gli arrestati sono il 40enne Carmine Bello e il 22enne Santo Tessitore. I due lasciando intendere che si poteva lavorare tranquilli solo se si era «a posto con i compagni di Afragola», avevano imposto il pagamento di una tangente al titolare di una impresa edile con cantieri nella cittadina a Nord di Napoli, estorcendogli centinaia di euro nel 2013 e nel 2014. Gli arresti rientrano in una cornice investigativa più ampia, in cui è stato fondamentale il coraggio delle vittime di rivolgersi agli investigatori, sottolineano gli inquirenti.

In questi mesi ci sono stati altri fermi e arresti per estorsione a imprenditori eseguiti a carico di elementi del gruppo camorristico. Il 26 ottobre venne sottoposto a fermo per estorsione aggravata il capo, Antonio Nobile, che aveva minacciato i responsabili di una ditta. Tre giorni dopo, il 29 ottobre, venne raggiunto da un provvedimento restrittivo proprio Santo Tessitore per estorsione ai danni di un imprenditore di Afragola al quale per mesi impose il pagamento di 500 euro a cadenza mensile, consumazioni gratis e contanti da giocare ai videopocker installati nel suo esercizio.

Il 7 marzo 2017 furono, invece, arrestati Raffaele Nobile, figlio di Antonio, e Michele Leodato, raggiunti da una misura cautelare per minaccia aggravata poichè avevano intimidito una delle vittime delle estorsioni per costringerla a rendere false dichiarazioni al pm al fine di alleggerire la posizione del padre.