Pizzo alle imprese, 17 condanne 

Dieci anni ad Alfonso Loreto che era alla guida del sodalizio criminale

Estorsioni ed usura, condannati gli uomini del clan Loreto Ridosso. La pena più grave, 10 anni e due mesi in continuazione, il giudice dell’udienza preliminare Maria Zambrano del Tribunale di Salerno l’ha inferta ad Alfonso Loreto, collaboratore di giustizia.
Nella serata di ieri è stata letta la sentenza sui giudizi abbreviati per i 34 imputati dell’organizzazione messa in piedi per estorcere denaro agli imprenditori di Scafati e dell’area Vesuviana. L’inchiesta del pubblico ministero Giancarlo Russo ha ricostruito gli intrecci affaristici tra i clan dell’Agro e la malavita organizzata del basso Napoletano. Al termine della camera di consiglio, il gup ha letto il dispositivo di sentenza che, oltre ad Alfonso Loreto, condanna Giuseppina Casciello (1 anno, 2 mesi e 20 giorni), Roberto Cenatiempo (4 anni e 4 mesi), Giovanni Cesarano (5 anni e 10 mesi), Francesco Paolo D’Aniello (2 anni e 6 mesi), Fiorentino Di Maio (6 anni e 4 mesi), Luigi Di Martino (9 anni e 6 mesi), Giovanni Vincenzo Immediato (1 anno, 2 mesi e 20 giorni), Pasquale Loreto (6 anni e 8 mesi), Antonio Matrone (4 anni e 6 mesi), Vincenzo Pisacane (3 anni e 2 mesi), Gennaro Ridosso figlio di Romolo (7 anni e 4 mesi), Luigi Ridosso figlio di Salvatore (7 anni e 10 mesi), Romolo Ridosso (4 anni e 4 mesi), Salvatore Ridosso figlio di Romolo (6 anni e 10 mesi), Mario Sabatino (1 anno e 2 mesi, pena sospesa), Andrea Spinelli, detto Dario (1 anno e 10 mesi, pena sospesa). I restanti imputati (altri 17, che avevano posizioni minori e marginali) sono stati assolti.
Tra le estorsioni di una certa importanza finite al centro dell’inchiesta figurano quelle al “Re Bingo” di Pompei gestito dai fratelli Moxedano, dove fu picchiato il custode del parcheggio per un ritardo nei pagamenti, poi quella alla sala Bingo di Scafati di via Vitiello. Attraverso tre ditte del clan Loreto-Ridosso, le cui quote sono state sequestrate, il sodalizio imponeva l’appalto delle pulizie nella attività della zona, tra cui il “Centro Plaza” di Scafati.
Massimiliano Lanzotto
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