“Pizzo” all’imprenditore: arrestato

In cella un 33enne di Eboli: aveva chiesto tremila euro. Denunciata la compagna

CAPACCIO. «Dammi i soldi o ti incendio l’azienda»: è stata questa la minaccia con relativa richiesta estorsiva che un pregiudicato ebolitano ha compiuto ai danni del proprietario di un’azienda agricola di Capaccio. In manette, per tentata estorsione, è finito Alfonso Capacchione, pregiudicato 33enne. L’uomo è stato fermato di reato dai carabinieri di Agropoli, agli ordini del capitano Francesco Manna, nella tarda serata di sabato. L’operazione è scattata grazie alla denuncia della vittima che ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri e di non sottostare alla richiesta estorsiva. Accettare, molto probabilmente, sarebbe stato dare il via a una lunga serie di richieste di denaro.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti, il pregiudicato ebolitano sabato mattina si è recato presso l’azienda agricola dell’imprenditore capaccese insieme con la compagna, R.C. 39enne pregiudicata. Capacchione una volta giunto in azienda ha avvicinato il titolare e gli ha chiesto una somma di denaro, circa tremila euro. A quel punto l’imprenditore ha detto che si sarebbero dovuti vedere nel pomeriggio per la consegna del denaro.

Il pregiudicato è ritornato per incassare, ma nel momento dello scambio sono intervenuti i carabinieri. I militari infatti, su segnalazione della vittima si erano appostati presso la sua abitazione sorprendendo i due nell’atto di ricevere il denaro. Il pregiudicato, dopo essere stato bloccato dai carabinieri, vistosi scoperto, ha cercato di scappare ma è stato subito bloccato e tratto in arresto. Della vicenda è stato informato il magistrato di turno della procura di Salerno, che ha emesso il provvedimento di fermo. Capacchione, su disposizione della procura, è stato trasferito nel carcere di Salerno, a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre la donna è stata denunciata per il medesimo reato di tentata estorsione. Le indagini dei carabinieri sono in corso per accertare se alle spalle del pregiudicato ci sia un mandante.

Angela Sabetta

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