IL CASO

Pisciotta, troppe auto in fiamme: allarme alla stazione

L’illuminazione del piazzale è carente e non c’è la videosorveglianza

PISCIOTTA - Degrado, vandalismo e auto in fiamme: la stazione ferroviaria di Pisciotta e l’area antistante sono terra di nessuno. Dell’accogliente scalo ferroviario, tanto amato negli anni ’50 dai turisti francesi diretti a Palinuro, resta solo un romantico ricordo. La biglietteria è chiusa da oltre un anno, il sistema di illuminazione esterno è carente ed in alcune zone totalmente assente. Poi ci sono le auto danneggiate periodicamente dai vandali, il bar della stazione svaligiato dai ladri poche settimane fa e l’impianto di videosorveglianza promesso dall’amministrazione comunale e dalle Ferrovia, ma mai realizzato. Ma quello che più di ogni altra cosa desta preoccupazione sono gli incedi misteriosi che avvolgono le auto durante la notte. L’ultimo qualche sera fa, nel parcheggio sottostante lo scalo ferroviario, lungo la provinciale che collega la stazione con Palinuro e Marina di Camerota. Le fiamme sono divampate all’improvviso, alle 3 di notte. Hanno avvolto una Suzuki Santana parcheggiata da due giorni. Era di un ex diplomatico residente a Mercato San Severino. Una persona perbene, onesta, che non ha mai avuto screzi con nessuno. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e i vigili del fuoco. Per questi ultimi potrebbe essersi trattato di un corto circuito. Possibile, certo. Ma a crederci sono davvero in pochi. Perché giovedì notte, quando sono divampate le fiamme, la temperatura esterna sfiorava gli 0 gradi e l’auto erano giorni che non era in funzione.

Vincenzo Rubano