Piscina negata a un ventottenne

Autorizzato a effettuare l’idroterapia ma dalla struttura replicano: «Mancano istruttori specializzati»

Una strenua battaglia per la tutela dei propri diritti dei diversamente abili. È quella che stanno portando avanti da diversi mesi Mirella Pagliarulo e Antonio De Chiara, genitori di Michele, 28enne di Salerno, costretto su una sedia a rotelle che gli impedisce di avere una completa autonomia. Per attenuare questo disagio, l’Azienda Ospedaliera di Siena, che ha avuto in cura il giovane diagnosticando l’esatta patologia da cui è affetto, ha consigliato l’idroterapia almeno tre volte a settimana, rilasciando un’apposita certificazione medica. A seguito della prescrizione, nell’ottobre scorso, i genitori di Michele hanno chiesto al Comune di Salerno di poter usufruire della piscina comunale Arbostella per consentire al loro figlio di seguire questa terapia. Istanza accolta dagli uffici comunali, ma respinta dai responsabili dell’impianto sportivo che hanno negato l’accesso al giovane motivando il rifiuto col fatto che il ragazzo doveva essere accompagnato da qualcuno in acqua per evitare ogni tipo di responsabilità. A seguito di questo diniego, i genitori si sono rivolti all’ufficio delle politiche sociali del Comune, i cui responsabili avrebbero mostrato loro una delibera, dalla quale si evinceva che i soggetti affetti da disabilità possono essere accolti gratuitamente fino a un numero massimo di 10 all’interno di impianti sportivi comunali.

La madre del ragazzo, a questo punto, ha presentato una richiesta scritta alla piscina Arbostella, nella quale ha chiesto “di poter usufruire dell’impianto nei giorni pari – si legge nell’istanza – per il proprio figlio, in quanto è portatore di handicap e ha bisogno di accompagnatore in acqua”. La signora Mirella, inoltre, ha espressamente esonerato “la piscina Arbostella da qualunque responsabilità”. Nel documento sono indicati anche i nomi degli accompagnatori, ovvero i genitori del ragazzo.

L’impianto sportivo, però, ha di nuovo respinto la richiesta dei coniugi De Chiara: in questo caso sostenendo che, pur non mostrando alcuna discriminazione nei confronti del ragazzo, vorrebbero soltanto che il Comune dotasse la piscina di istruttori che abbiano competenze specifiche per seguire persone diversamente abili.

La madre del giovane, considerando intollerabili questi continui dinieghi, anche in considerazione dell’urgenza che il figlio di avviare l’attività fiscia in piscina, ha presentato una denuncia al Comune, indirizzandola all’assessore alle politiche sociali Giovanni Savastano, nella quale chiede di “intervenire tempestivamente per risolvere al più presto questa spiacevole situazione, consentendo di dare corso all’autorizzazione ottenuta nella salvaguardia delle persone portatrici di handicap”.

I genitori del ragazzo hanno contattato anche “Striscia la Notizia”, chiedendo di recarsi sul posto per realizzare un serviziodi denuncia allo scopo di salvaguardare i diritti del loro figlio, ma anche quelli di altri ragazzi diversamente abili, che eventualmente dovessero imbattersi nelle stesse difficoltà che vengono opposte a Michele.

Mario Rinaldi

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