Pip, bando per l’assegnazione di 16 lotti

Il Comune di Nocera Inferiore ha dovuto riaprire i termini per la zona di Casarzano. Disponibili 50mila metri quadrati

Dopo la delibera, ecco pubblicato il bando per la riapertura dei termini per l’assegnazione di lotti nell’area Pip (piani di insediamento produttivo) nell’area di Casarzano a Nocera Inferiore.

Si tratta di sedici aree per un totale di 49.030 metri quadrati. Le aziende interessate avranno tempo fino al 18 aprile per presentare domanda. Un provvedimento resosi necessario dopo che il precedente avviso di novembre è andato quasi deserto.

Solo cinque le domande protocollate a Palazzo di Città, rispetto ai sedici lotti a disposizione. Il lotto più grande è di 13.500 metri quadrati, il più piccolo di 680.

Potevano presentare domanda «soggetti pubblici o privati, costituiti in forma singola e associata esercenti attività artigiane, piccole e medie industrie, commercio all’ingrosso». A spaventare, forse, è stato il prezzo.

Ogni suolo viene affidato ad un costo di 110 euro a metro quadro. Un parametro studiato sulla base dei prezzi di mercato presenti nell'Agro nocerino-sarnese. Si parte da una base di circa settanta euro solo per la nuda proprietà a cui bisogna aggiungere oneri di esproprio e urbanizzazione.

Una bella cifra se rapportata a quanto viene usualmente chiesto nelle aree interne della regione, dove sono ultimamente migrate alcune storiche aziende dell’Agro nocerino-sarnese.

Tra l’Irpinia e la piana del Sele, infatti, si scende di decine di euro a metri quadro. L’assessore ai lavori pubblici Ciro Amato spiega così il divario di prezzo: «Sono quelli di mercato, calcolati in base ad una serie di sentenze che hanno stabilito il valore dei terreni. Nelle aree interne sono da sempre più bassi. Ma noi però abbiamo una rete di infrastrutture migliori, questo dovrebbe fare la differenza».

In periodo di crisi però non si guarda ai chilometri da percorrere per raggiungere il porto o l’aeroporto, ma si bada ai conti. «Naturalmente - ammette Amato - facciamo i conti con la crisi che influisce su quelle che sono le possibilità di avere domande di investimento».

Ma il delegato del sindaco Manlio Torquato non è pessimista. Tra i vari bandi pubblicati «è stato finora confermato il 60 per cento delle aree messe a disposizione».

Amato, inoltre, esclude la possibilità di individuare nuovi incentivi: «Il Comune non ha altre possibilità se non quella di mettere in moto i meccanismi del piano di insediamento produttivi».

Intanto, all’orizzonte potrebbe esserci un’altra incognita. I lotti dell’area Pip di Fosso Imperatore, messi a disposizione alla fine dello scorso anno. Si tratta di 10 suoli per un totale di 20.375 metri quadrati.

Di recente, e la cosa è stata stabilita con una delibera di Consiglio comunale, l’Ente ha deciso di uscire sia da Agro Invest che dal Patto territoriale dell’Agro.

Due punti che sono stati discussi in relazione alla delibera inerente al piano di razionalizzazione delle società partecipate. Per Agro Invest si tratta di una decisione che era nell’aria da tempo e sancisce il definito tramonto dei cosiddetti strumenti della programmazione negoziata.

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