Piovono massi in Costiera Frana tra Amalfi e Conca

Sono bastate poche ore di pioggia e la roccia ha improvvisamente ceduto Il traffico è stato deviato e non si sa quando sarà possibile consentire il transito

AMALFI. Torna a sbriciolarsi la Costiera. Stavolta la frana che ha causato l’interruzione, in entrambi i sensi di marcia, della circolazione veicolare sulla Statale amalfitana, è avvenuta al confine tra Amalfi e Conca dei Marini, al chilometro 26,500, sulla striscia d’asfalto che conduce a Positano. Intorno alle 13 e 30 dal costone roccioso che fiancheggia la carrabile sono improvvisamente “piovuti” massi e altro materiale franoso che hanno, di fatto, occupato la sede stradale.

Per fortuna, in quel momento, non vi erano auto in transito, sennò le conseguenze sarebbero potute essere veramente disastrose. Immediatamente è stato dato l’allarme e, sul posto, sono intervenuti le squadre Anas, i carabinieri della Compagnia di Amalfi e il personale della Polizia municipale. Dopo un primo e sommario sopralluogo è stato deciso d’interdire il transito ai veicoli, in attesa delle successive verifiche e, soprattutto, dell’ispezione del costone da parte del personale abilitato, per valutarne la sua stabilità. Perché è probabile che possano insistere altri pericoli per l’incolumità pubblica e che altri massi possano essere in bilico.

Perciò è stata inviata, all’Autorità di Bacino, la richiesta dell’immediato intervento di rocciatori per la perlustrazione e la bonifica dell’area di distacco. Nel frattempo i disagi per la circolazione sono stati notevoli, in quanto chiusa la 163, chi ha dovuto recarsi a Positano, o raggiungere Amalfi dalla perla della Costiera, non ha potuto utilizzare il tragitto più breve, ma avventurarsi per i tornanti dell’Agerolina.

Un disagio, quest’ultimo, che si spera possa rientrare nel più breve tempo possibile, con la riapertura della Statale, tenuto conto che, ogni giorno, sono tantissimi i pendolari che, dalla parte occidentale della Costa d’Amalfi, raggiungono l’antica Repubblica marinara, dove hanno sede sia gli istituti superiori che molti uffici pubblici. Lo smottamento, comunque, mette a nudo il dissesto idrogeologico della Costiera e fa tornare alle mente le tante promesse, mai mantenute, da parte delle istituzioni.

A partire dalla task force di rocciatori, che avrebbero dovuto presidiare l’Amalfitana e intervenire in caso di bisogno, per gli interventi di messa in sicurezza, al massimo entro 4 ore. Un progetto pilota, di cui si sono perse le tracce, che venne presentato nel novembre del 2012. E che fu descritto come una svolta in materia di prevenzione, in modo tale da ridurre ad una minima percentuale i rischi di frane attraverso accertamenti frequenti, che avrebbero azzerato pure i cosiddetti “interventi tampone” che hanno caratterizzato le operazioni di bonifica.

Gaetano de Stefano

©RIPRODUZIONE RISERVATA