Pioggia di verbali sulla movida cittadina

Mancato rilascio degli scontrini e merce venduta senza tracciabilità: fioccano le multe di vigili urbani e finanzieri

Merce in vendita senza tracciabilità, mancato rilascio degli scontrini fiscali, occupazione abusiva di suolo pubblico. Sembra una cantilena, in realtà sono le principali violazioni di leggi e regolamenti comunali nelle quali incorrono molti commercianti cavesi, soprattutto del centro cittadino, per una vera e propria piaga che non regala certo una buona pubblicità ai settori del turismo e dell’accoglienza. Sono soprattutto i negozi di somministrazione di bevande ed alimenti a indossare la maglia nera, ma non sono da meno i punti vendita di abbigliamento, di calzature e di articoli da regalo.

A fare luce su queste cattive abitudini, sono quotidianamente i controlli della Polizia locale e della Guardia di finanza che talvolta scoprono anche violazioni nuove. È di questi giorni, ad esempio, quello che si potrebbe definire, letterariamente, “lo strano caso dei biscotti di grano”. In molti esercizi commerciali, infatti, negli ultimi tempi i vigili urbani e i finanzieri si sono imbattuti in questi biscotti venduti in confezioni prive di ogni indicazione destinata agli utenti: né luogo di produzione, né produttore, né lista degli ingredienti, né data di scadenza. Il mistero in realtà non è neanche tale, questi biscotti vengono prodotti in casa da persone che li cedono poi agli esercenti affinché li vendano: è un modo per sopravvivere, uno dei tanti, ma naturalmente la sopravvivenza di rado va di pari passo con la legalità.

E allora ecco le multe. Tra salumerie, frutterie e minimarket, in soli due giorni gli agenti della Polizia locale, guidati dal comandante Filippo Meluso, hanno consegnato tra centro e periferia cinque verbali ad altrettanti commercianti per vendita di prodotti di dubbia provenienza: ovvero buste con un chilogrammo di biscotti di grano fatti in casa, prive di etichetta. Per i negozianti, che non hanno saputo fornire spiegazioni sull’origine del prodotto trovato in vendita, sono scattate sanzioni amministrative da 166 a 3000 euro. Sono in corso indagini per risalire ai fornitori, che il più delle volte sono anche privi di partita iva.

Verbali per violazioni più classiche - soprattutto mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale - sono stati firmati invece dai militari della compagnia della Guardia di finanza, guidati dal comandante Tolmino Florio. Solo negli ultimi sette giorni sono stati pizzicati sette commercianti sorpresi a non prendere neanche in considerazione l’emissione di scontrini o ricevute. Per loro, contravvenzioni da 500 a 2000 euro che pesano anche al di là dell’aspetto economico: l’esercente che viene sorpreso per quattro volte nell’arco di cinque anni a non rilasciare gli scontrini, è soggetto alla chiusura dell’attività per tre giorni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA