IL CASO

Pinocchio, 2 milioni per un Parco a pezzi

Per la manutenzione e la guardiania dell’area degradata il Comune pagherà 470mila l’anno a Salerno solidale fino al 2023

Per la manutenzione, il servizio di guardiania e la gestione del Parco Pinocchio, per il 2020 l’Amministrazione paga a Salerno Solidale 468.585 euro, come è previsto dal contratto, ed altrettanto danaro verserà per il 2021, il 2022 ed il 2023. Per un totale di un milione e 874mila euro: soldi che finiscono nelle casse della partecipata del Comune, che, come previsto dalla convenzione, dovrà gestire i 7 chilometri di verde per 5 anni. La somma, come è precisato in una determina, “dovrà essere liquidata in 4 rate trimestrali anticipate, con scadenza il giorno 5 del primo mese di ogni trimestre”. La prima rata, da 117.146 euro, è stata già versata dopo che, come si precisa nel documento, Salerno solidale “ha regolarmente svolto, nel periodo dall’1 ottobre al 31 dicembre 2019 il servizio affidato, così come risulta dall’attestazione agli atti d’Ufficio, redatta e sottoscritta dal tecnico incaricato per la sorveglianza sui lavori, in forza all’Ufficio Verde Pubblico”.

Servizi che, probabilmente, sono evidenti agli occhi di chi controlla ma molto meno a chi si trova a passeggiare lungo il Parco delle terme Campione. A partire dall’affidamento del giardino urbano che, a differenza delle altre aree verdi della città, gestite dalle cooperative del settore, da gennaio del 2019 al 31 dicembre del 2023 è nelle mani della società in house guidata dall’amministratore unico Filomena Arcieri che ha come mission la cura dei minori, dei disabili e degli anziani e che già gestisce il Centro sociale di Pastena.

Poi ci sono le condizioni del Parco. Precarietà e approssimazione sono evidenti fin dall’ingresso: i cartelli con gli orari e le informazioni utili sono ricoperti da disegni e graffiti, come le panchine sul lato di piazza Montpellier. Non si può andare in bicicletta e non c’è un percorso dedicato: eppure molti bimbi la desidererebbero, dal momento che la strada che costeggia il parco non ha pista ciclabile; anzi è attraversata dalle auto che sfrecciano a tutte le ore. Parecchie delle tessere dei mosaici che si trovano alla base della statua di Pinocchio sono saltate: accanto c’è una transenna che delimita uno dei tanti avvallamenti che si susseguono lungo i vari percorsi. Le foglie secche sono ovunque e non vengono rimosse: ne viene fuori un ampio tappeto che ricopre il verde del prato.

I sentieri sono incolti, così come il piccolo anfiteatro che si apre davanti al fiume. Ovunque ci sono cedimenti della pavimentazione, in alcuni casi completamente coperta dalle erbacce. Un guanto abbandonato da chissà quanto è il segno di una pulizia che non è poi così accurata mentre una fontanella funziona nonostante sembra stia sprofondando. «Lo spazio per il pattinaggio fa notare un papà a spasso con il figlio - ormai è diventato una lavagna sulla quale i bimbi disegnano con i gessetti. Meglio così, perché era inutile avere quello spazio senz’alcuna protezione».

Ma il paradosso che fa notare un altro genitore è che «non tutti i percorsi sono accessibili ai portatori di disabilità, e nonostante la gestione sia di Salerno Solidale, non c’è alcun segnale dei percorsi che sono praticabili per tutti». All’interno del Parco c’è anche un bar con pizzeria, affollatissimo d’estate e durante le giornate di sole invernali. Dai cartelli sembrerebbe che la gestione di questi spazi sia di Salerno Solidale, però, gli incassi non bastano a rendere il Parco autosufficiente. Grande assente è la raccolta differenziata: lungo tutti i percorsi del giardino urbano ci sono soltanto cestini per le cartacce, nei quali si versa di tutto, senza distinzione di materiali.

Eleonora Tedesco