Pietre al parco giochi, controlli a scuola

I vigili hanno “visitato” due istituti. L’assessore D’Alessio è duro: «Chi ha riconosciuto i ragazzini ora deve denunciare»

NOCERA INFERIORE. Le segnalazioni al comando di polizia locale sono arrivate copiose, qualcuno ha individuato i ragazzi autori del gesto vandalico di venerdì pomeriggio al parco di via Rea. Ieri il comandante dei vigili urbani di Nocera Inferiore, Giuseppe Contaldi, ha visitato due scuole medie del centro.

Scartati alcuni sospettati, il cerchio si sta stringendo intorno ai cinque vandali in calzoncini corti che hanno preso a sassate e sprangate il chiosco del parco giochi. La polizia locale gli sta con il fiato sul collo. Ma serve la collaborazione di tutti per stanarli. «Questi episodi non trovano alcuna giustificazione, anche se ci fossero problemi familiari o di integrazione sociale – ha detto l’assessore alle politiche sociali Saverio D’Alessio –. Questi atti vanno condannati, se qualcuno ha riconosciuto i ragazzi o visto altro denunci l’episodio. Se non si denuncia, si rischia di incoraggiare anche altri a fare lo stesso. Occorre far capire che si tratta di comportamenti sbagliati».

L’episodio è stato fortemente condannato dal popolo della rete, già nei primi minuti dopo la pubblicazione del video nel gruppo “Sei di Nocera Inferiore se ricordi…”. Il filmato originale però è stato rimosso dal gruppo a causa delle segnalazioni arrivate al gestore del social network. Fortunatamente è stato rilanciato in tempo dal sito internet de La Città, evitando che la vicenda cadesse nel dimenticatoio. All’autore del video qualcuno aveva anche chiesto di rimuoverlo in autonomia. Quelle scene hanno amareggiato e scatenato le più disparate reazioni. In tanti hanno chiesto una punizione esemplare nel caso vengano individuati. Il pediatra Enzo Stile ha un’idea ben precisa su cosa fare: «I ragazzini vanno puniti, ma in maniera educativa, non repressiva. Devono capire quello che hanno fatto e rimediare, semmai prendendosi cura dei giardinetti o partecipando ad alcune lezioni di educazione civica. La repressione, invece, non serve, rischierebbe di provocare una reazione avversa».

Il medico conosce bene i problemi e le difficoltà dell’età a cavallo tra infanzia e adolescenza: «È un’età difficile – ha detto –, i ragazzi cominciano ad abbandonare l’influenza della famiglia dal punto di vista educazionale e a seguire il branco. In tutto questo si dovrebbe inserire maggiormente la scuola, affinché questi giovanissimi non cadano vittima nel branco. C’è bisogno di riempire gli spazi vuoti quando i ragazzi sono da soli, semmai con attività pomeridiane extra curriculari. Andrebbe riscoperto anche l’oratorio. Probabilmente questi ragazzi da soli non avrebbero mai fatto queste cose».

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