Pieno di voti per il sindaco Cuperlo denuncia brogli

La commissione provinciale respinge le accuse: «Non ci risultano problemi» Il segretario Landolfi: «Verbali approvati dai rappresentanti di tutte le mozioni»

SALERNO. Un plebiscito per Renzi in provincia di Salerno. E la vittoria è targata essenzialmente, ma non in modo esclusivo, Vincenzo De Luca. Il sindaco di Salerno nei giorni scorsi ha ufficialmente abbandonato Bersani e ha deciso di sostenere la candidatura del collega di Firenze a segretario nazionale del Partito democratico. Appena una paio di settimane fa il candidato renziano alla segreteria provinciale del Pd aveva preso solo l’11,48 per cento dei voti, ora invece la convenzione provinciale del partito ha decretato un robusto 71,35% a Renzi, che nelle 133 convenzione dei circoli territoriali e nelle 4 dei circoli tematici ha raccolto ben 9.225 voti. Gianni Cuperlo si è fermato molto prima, a quota 2.661 voti, pari al 20,19 per cento. Un risultato alquanto magro, che dimostra come l’aggregazione che lo sosteneva non abbia un forte radicamento tra gli iscritti, ad eccezione di Antonio Valiante.Non a caso la maggioranza dei consensi a Cuperlo è venuta dal Cilento, territorio di forte radicamento di Valiante. Il vice presidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, si è classificato terzo con 865 voti, pari al 6,69%. Ultimo nelle preferenze dei democratici salernitani Filippo Civati, con 228 voti (1,76).

Sulla base di questi risultati alla convenzione nazionale del Pd, domenica prossima a Roma, parteciperanno 25 delegati, di 18 sono stati attribuiti alla mozione Renzi, 5 alla mozione Cuperlo e due a quella di Pittella. Da Salerno non sono stati espressi delegati per Civati. Anche questa convenzione, comunque, non si è sottratta al rituale delle polemiche al cui il Pd ci ha ormai abituato da anni. I sostenitori della mozione Cuperlo, in segno di protesta non si sono presentati. Anzi, in mattinata era stato proprio Cuperlo ad annunciare che sarebbe stato chiesto l’annullamento delle convenzioni dei circoli in provincia di Salerno.

Da Tonino Pagano, presidente della commissione provinciale per il congresso, è giunta una risposta secca: «Non ci risulta che ci siano stati problemi in nessuno dei circoli in cui si è votato. Né alla commissione provinciale è giunto un ricorso ufficiale». Nicola Landolfi, segretario provinciale, è stato ancora più esplicito: «I verbali di tutti i congressi di circolo portano la firma dei rappresentanti delle quattro mozioni».

Dunque, stando a quanto sostenuto da Pagano e Landolfi, non ci sarebbe proprio la materia del contendere, in quanto mancherebbero contestazioni verbalizzate nei circoli.

Nello Mastursi, che è intervenuto a nome della mozione Renzi, ha fornito una sua interpretazione della vicenda: «Tra Renzi e Cuperlo ci sono stati oltre 6mila 600 voti di differenza e qualcuno ha avuto il mal di pancia. Tutto qui». Landolfi «a dispetto delle polemiche del giorno dopo» ci ha tenuto a sottolineare che « in provincia di Salerno l’aumento degli iscritti, unico caso in Italia, non ha superato il 5 per cento e che non c’è stato il boom delle tessere registrato altrove. Inoltre, le iscrizioni al partito sono state fate durante tutto l’anno e non l’ultimo giorno utile». Insomma, il risultato della convenzione provinciale fotograferebbe i reali rapporti di forza tra le varie anime del Partito democratico inprovincia.

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