la protesta

Pidocchi alla scuola “Giudice” Scatta il sit-in delle mamme

Per la scuola “Vincenzo Giudice”, dopo il rischio di scomparire come istituto, anche l’emergenza pidocchi. Stato d’allerta nella scuola più antica di Eboli per il pericolo di pediculosi. L’allarme è...

Per la scuola “Vincenzo Giudice”, dopo il rischio di scomparire come istituto, anche l’emergenza pidocchi. Stato d’allerta nella scuola più antica di Eboli per il pericolo di pediculosi. L’allarme è stato lanciato ieri mattina da alcuni genitori che hanno notato pidocchi in testa ai loro bambini. La scoperta dopo che alcune insegnanti, uscendo dalla scuola, avevano “consigliato” le teste dei bambini.

È subito scattata la rabbia delle mamme, che all’uscita di scuola, in attesa dei figli, hanno innescato una protesta contro la mancanza di controlli e soluzioni per debellare il problema. Una protesta comunque rientrata presto, dopo la proposta di alcune mamme di chiedere un incontro con la dirigente Emilia D’Andrea. Nel frattempo, controlleranno i bambini per scongiurare un’epidemia di pediculosi. Se nei prossimi giorni la situazione dovesse peggiorare le mamme annunciano che se non interverrà il medico e non si effettuerà una accurata disinfestazione del plesso, non porteranno i bambini a scuola.

Nel pomeriggio, intanto, si sono rincorse voci sulla presenza di pidocchi anche in altri istituti ebolitani, come la “Pietro da Eboli”. Mamme allarmate anche qui e scatta la psicosi da pidocchi.

Un anno cominciato sotto i peggiori auspici quello della scuola più antica di Eboli, dopo le polemiche sul dimensionamento scolastico ed il rischio di scomparire, arriva l’allarme pidocchi che da ieri sta terrorizzando le mamme. Questa mattina, infatti, molte mamme hanno comunque di non portare i bambini a scuola: «Lo lascio a casa, se non è vero, pazienza, se invece ci sono i pidocchi, non voglio che li prenda». Per evitare proteste ed assenze di massa, voci di corridoio già da ieri sera annunciavano una programmazione sulla profilassi da mettere in campo per scongiurare un’epidemia di pediculosi.(a.t.)

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