«Piccoli Comuni forti se insieme»

Iannuzzi e Borghi presentano la legge per i paesi con meno di 5mila abitanti

SALERNO. L’unione fa la forza. Ne è convinto il parlamentare del Partito democratico Enrico Borghi, ieri a Salerno in compagnia del collega Tino Iannuzzi, assieme al quale è tra i firmatari del testo unificato sui piccoli comuni, in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera.

Una legge che, qualora venisse definitivamente approvata, porterebbe in dote tantissimi benefici alla nostra provincia, in cui ben 106 comuni su 158 rientrano nella classificazione di comunità con popolazione residente al di sotto dei 5mila abitanti. E i vantaggi potrebbero addirittura moltiplicarsi nell’area sud del Salernitano, in cui la stragrande maggioranza dei piccoli comuni è all’interno del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

«La sinergia – spiega Borghi – tra queste realtà può dare grandi frutti, anche perché oramai la nuova classe politica locale ha capito come i Parchi siano garanzia di ulteriore sviluppo». «Perciò – rivela Borghi – stiamo riformando la governance dei Parchi tenendo conto di due elementi che riteniamo decisivi per la tutela e la valorizzazione del territorio: gli enti locali e l’agricoltura».

Un teorema che è applicato anche al Parco del Cilento, in quanto, chiarisce Borghi «oramai sono lontani i tempi in cui i Comuni vivevano il Parco del Cilento come una palla al piede, addossandogli il mancato sviluppo del territorio. Oggi, infatti, il Parco è visto come un’opportunità e, pertanto, bisogna valorizzare le potenzialità locali e non ricorrere a figure esterne». Che, tradotto in soldoni, significa premiare la classe politica locale con incarichi all’interno del consiglio d’amministrazione.

In questo contesto s’inserisce prepotentemente anche l’agricoltura, intesa come «laboratorio di sviluppo sostenibile – sottolinea il parlamentare – che possa avere anche un riscontro di nuova occupazione giovanile».

Tornando alla legge sui piccoli comuni, che prevede anche un discreto “portafoglio”, mettendo a disposizione, ogni 6 anni, 100 milioni di euro, c’è la necessità che le Amministrazioni comunali comprendano la necessità di consorziarsi attraverso l’Associazione dei Comuni.

«Le politiche di sviluppo – sottolinea Borghi – oramai vengono programmate in maniera diversa rispetto al passato ed è indispensabile, quindi, unire le forze, anche per ottimizzare i servizi. Se si riuscirà ad operare e pensare insieme, in distretti rurali o formando una rete, ci saranno più possibilità di vedere finanziati i progetti».

Anche perché, per la prima volta «viene riconosciuta -conclude Borghi – la peculiarità dei piccoli comuni, che sono un serbatoio straordinario di identità, passione e volontariato». E con la legge si punta a far sì che la «piccola grande Italia – specifica il deputato salernitano Tino Iannuzzi – diventi una risorsa, un vero e proprio punto di forza, mettendo assieme tradizione, storia e tecnologia».

Proprio per questo motivo, nel testo sono previsti diverse misure, per coniugare conservazione e innovazione: banda larga, accesso alla rete internet, salvaguardia dei servizi indispensabili come sanità, trasporti, istruzione, servizi postali, trasporto pubblico, prevenzione e rimozione del dissesto idrogeologico. E, ancora, interventi per il recupero dei centri storici, tutela del patrimonio ambientale, promozione dei prodotti tipici, gestione sostenibile delle foreste e dei suoli agricoli.

»È una grande occasione – sostiene Iannuzzi – per le piccole comunità. E probabilmente, dopo diversi tentativi, oramai siamo giunti al traguardo, poiché l’esame del provvedimento in commissione Ambiente del Senato sta procedendo in modo rapido e positivo. È necessario, però, che si faccia sistema. Solo in questo modo riusciremo a vincere la sfida della globalizzazione, utilizzando al meglio i nostri talenti».

Gaetano de Stefano

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