Piccoli Comuni contro De Luca Asmez annuncia battaglia legale

Il sindaco ha fatto ricorso contro la Regione per i fondi europei, il consorzio delle amministrazioni locali risponde con fermezza

«I piccoli comuni che hanno dimostrato ancora una volta una straordinaria operatività progettuale non staranno fermi ad attendere i gravi pregiudizi che potrebbero ricevere dall’azione giudiziaria avviata dal Comune di Salerno per bloccare il finanziamento ai progetti dei comuni con meno di 50mila abitanti previsto dall’avviso pubblico regionale sull'accelerazione di spesa dei fondi europei». Francesco Pinto, presidente del Consorzio Asmez, un ente a maggioranza pubblica che rappresenta oltre 1800 amministrazioni locali e il 95% dei comuni campani, interviene nella polemica avviata dal sindaco di Salerno. «Non possiamo assistere inermi a quest’azione fuori luogo di De Luca - spiega Pinto - volta a tutelare in maniera impropria interessi di parte. Per questo ho già dato mandato ai nostri legali di tutelare gli interessi dei Comuni che Asmez rappresenta costituendosi dinnanzi al Tar in opposizione all’azione del Comune di Salerno». La decisione è annunciata con un comunicato stampa che esamina anche le ragioni “tecniche”: «Le due motivazioni espresse da De Luca sono sbagliate. La prima, sulla eventuale illegittimità del bando regionale perché avrebbe escluso i comuni con oltre 50mila abitanti, pecca di scarsa memoria. De Luca dimentica che i 21 comuni con più di 50mila abitanti sono già stati destinatari dei finanziamenti regionali addirittura diretti (assegnati cioè senza un bando pubblico) grazie al programma Campania Più. In quel caso nessuna lamentala si è sollevata da parte dei piccoli comuni. L’altra motivazione è, invece, semplicemente oltraggiosa oltre che priva di fondamento, perché fa riferimento ad una presunta superiorità progettuale dei Comuni più grandi, in ragione della quale sarebbe meglio affidare ad essi i finanziamenti pubblici per essere certi che siano spesi presto e bene. In verità nei vent’anni in cui guido il più grande consorzio di comuni italiani, ho avuto piena contezza del fatto che si tratta di una motivazione non solo scorretta sul piano istituzionale ma anche lontana mille miglia dalla realtà, come per altro dimostrano gli straordinari risultati dello stesso avviso pubblico regionale all’esito del quale oltre 400 comuni campani (sui 530 con meno di 50mila abitanti) hanno presentato in maniera rapida e precisa progetti ritenuti immediatamente cantierabili. E così come, solo per fare un altro esempio, è avvenuto del resto, ed in tal caso addirittura con i piccolissimi comuni (al di sotto dei 5 mila abitanti), con il Clic Day previsto dal decreto del Fare per il programma “6000 campanili”, che ha visto più di 4.000 comuni italiani (sui 5700 con meno di 5 mila abitanti) presentare in un solo giorno utile progetti ammessi al finanziamento».

Pinto rileva inoltre che il ricorso di Salerno è stato presentato «inspiegabilmente in maniera tardiva», cioè «non quando più di due mesi orsono l’avviso pubblico regionale era stato emanato e già si sapeva che erano stati esclusi i 21 grandi comuni (tra i quali per altro, forse per ragioni elettorali, è soltanto il Comune di Salerno a sollevare questa polemica)». Per tutto ciò, dice il rappresentante dell’Asmez, l’atto «andrebbe semplicemente ritirato. Diversamente dinnanzi al Tar ci sarà anche Asmez. La sua conclusione: «Mi appare paradossale che quando finalmente si riescono a spendere presto e bene i fondi europei vi possa essere qualche interesse politico di parte che voglia impedirlo».

Nella foto: il presidente Pinto