Fisciano

Picchiava la moglie, 50enne a processo

È accusato di lesioni. La furia dell’uomo scatenata dal rifiuto della donna di avere rapporti sessuali Al pronto soccorso finirono anche le tre figliolette della coppia.

FISCIANO. Affronterà il processo dopo il decreto di giudizio immediato emesso a suo carico, il cinquantatreenne di Fisciano accusato di aver minacciato e picchiato la moglie e le tre figlie dopo essere stato “rifiutato” nel letto coniugale: l’episodio culmine di una lunga escalation di litigi, botte e scontri cruenti registrati nella fase finale della convivenza domestica risale a una sera dell’ottobre del 2016, ultimo atto di un periodo definito “penoso e intollerabile” nella descrizione dei capi d’accusa.

Quel giorno, quando ormai era ora di dormire, dopo aver avanzato pretese sessuali rifiutate dalla consorte, l’uomo perse le staffe e prese a calci la moglie durante l’ennesima scarica di percosse, “strattonandole spalle e collo e aggredendo anche le figlie, intervenute in difesa della madre”. Nelle fasi concitate della lite, l’uomo chiuse l’episodio lasciando alla compagna lesioni personali per otto giorni, refertate in ospedale, e alle sue tre figlie, tutte messesi in mezzo per fare da schermo alla madre e impedire violenze, rispettivamente tre, due e due giorni, tutto documentato dalla successiva visita svolta al pronto soccorso dell’ospedale.

Secondo quanto riferito dalla moglie, l’esplosione incontrollabile era arrivata per il suo diniego di fronte alla sua incessante, continua richiesta di rapporti sessuali. Dopo il no di lei, l’uomo l’aveva strattonata buttandola giù dal letto con violenza. Poi, l’uomo era sceso dal letto per recarsi giù al piano inferiore, dove la donna l’aveva raggiunto a sua volta, dopo aver preso un coltello dal manico di plastica. «L’ho preso per difendermi, lui aveva cominciato a scagliare dappertutto gli oggetti che trovava intorno, avevo paura e non volevo che mi facesse del male». La situazione lungi dal calmarsi era degenerata, esasperando ulteriormente i toni fino alla nuova, ulteriore colluttazione, che aveva visto l’intervento disperato delle tre figlie della coppia, arrivate anche loro nella contesa, ormai in piena notte, per richiamare entrambi alla calma.

Il risultato di tale difficile situazione familiare riporta un processo imminente, con accoglimento della richiesta di giudizio immediato disposto dal gip su richiesta della Procura, con il precedente ordine di allontanamento nei confronti dell’uomo, impedito così a stare con la moglie per ragioni di prevenzione e sicurezza. I militari della stazione locale dei carabinieri riportano agli atti anche le reciproche accuse messe nero su bianco, che al momento confluiscono in un singolo procedimento penale che vede il marito accusato di lesioni e maltrattamenti nei confronti della coniuge, parte offesa insieme alle sue tre figlie, inquadrate quali vittime del doppio reato contestato.

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