Picchiava la fidanzata incinta 

Ventunenne a processo: era violento anche con la madre della ragazza

Risponde di maltrattamenti, lesioni, estorsione e stalking commesse nei confronti dell’ex fidanzata, il ventunenne paganese raggiunto dalla richiesta di processo con rito immediato. La vicenda appare violenta e segnata dalla gelosia e dalla furia del giovane, con due episodi in particolare commessi il 27 e il 28 settembre 2017. In quelle circostanze il ventunenne spintonò e schiaffeggiò la compagna perché «infastidito dal fatto che la fidanzata si fosse sottoposta a una visita ginecologica dal proprio medico di fiducia»: l’aggressione fu interrotta dalla madre della ragazza che però a sua volta venne insultata e minacciata.
Il giorno successivo, nel primo pomeriggio, il ragazzo si presentò a casa della compagna e di sua madre prendendo a pugni la porta: «Apri la porta - intimò alla ragazza - altrimenti la sfondo, mi devi dare i soldi». A quel punto le due donne, intimorite dall’atteggiamento del ragazzo, chiamarono i carabinieri che arrivarono sul posto e condusssero il ragazzo in caserma. Neanche questo, però, fermò i propositi del giovane, il quale ricominciò appena uscito dalla tenenza di Pagani, tornando di nuovo a casa della compagna per aspettarla sull’uscio. Al ritorno della ragazza e della madre, l’incubo per le due donne riprese da dov’era stato interrotto, sul pianerottolo dell’abitazione: «Se non mi date i soldi faccio una strage, vi ammazzo tutti», intimò il ragazzo facendo finta di avere una pistola in tasca. Il gesto e l’atteggiamento provocarono la consegna da parte della madre della fidanzata di 50 euro. A quel punto il giovane fu arrestato dai carabinieri.
Negli atti raccolti a suo carico, tra referti e denunce sporte dalle due vittime, emergono precedenti episodi partiti dal 2016. La denuncia riporta circostanze di “semplice” stalking e maltrattamenti consumati dall’imputato mentre la compagna giovanissima era al settimo mese di gravidanza, quando il ragazzo non esitava a perseguitarla a suon di botte, con minacce gravi, molestie, lesioni causate e un generale stato di terrore provocato a lei e alla mamma. Agli atti sono documentate diverse circostanze di minacce e aggressioni, con schiaffi al viso e sul corpo, con la malcapitata a cadere sotto i colpi del compagno. La ragazza in alcune circostanze fu costretta a ricevere cure mediche per i dolori addominali, con la visita che però esasperò ulteriormente il compagno. Fino all’episodio culmine, quello del 28 settembre, con la minaccia sotto casa, la traduzione in caserma e il ritorno dalla compagna appena fuori dalla Tenenza, per consumare l’estorsione. Per la sfilza di accuse contestate l’imputato è stato raggiunto da richiesta di processo con rito immediato presentata dalla Procura.
Alfonso T. Guerritore
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