Picchiò una prostituta dopo il rapporto Giudizio immediato per l’angrese Coppola

ANGRI. Insieme a un complice portò due prostitute in un albergo di Scafati e poi pretese dalle donne la restituzione dei soldi che avevano appena pagato per le prestazioni sessuali. È stato rinviato...

ANGRI. Insieme a un complice portò due prostitute in un albergo di Scafati e poi pretese dalle donne la restituzione dei soldi che avevano appena pagato per le prestazioni sessuali. È stato rinviato a giudizio Francesco Coppola, 34 anni, di Angri che il 21 dicembre del 2014, dopo aver affittato due camere insieme al suo amico aggredì le donne. «Dammi i soldi o sei morta», disse alla ragazza dell’Est che aveva “agganciato” per avere un rapporto sessuale. I due amici, in effetti, avevano pagato in anticipo la prestazione chiesta alle due giovani e avvenenti ragazze, abbordate poco prima. Duecento euro per entrambe e in più l’affitto delle due camere dove si sarebbe dovuto consumare il rapporto sessuale. Dopo essere state insieme alle ragazze, però, Francesco Coppola e Giovanni D’Ambrosio, il complice per il quale è stata stralciata la posizione, pretesero la restituzione dei soldi. Ma una delle ragazze fece resistenza impedendo inizialmente a Coppola di impossessarsi dei soldi e del telefono cellulare. Insieme all’amica, anzi, la ragazza riuscì a scappare a bordo di una Smart, ma i due uomini, non contenti, le inseguirono in auto, le raggiunsero e le bloccarono: a quel punto Coppola – che è difeso dall’avvocato Ivan Nigro – sferrò un pugno alla giovane e le ruppe il naso, prima di impossessarsi della borsetta che conteneva 900 euro e scappare. Per quella folle notte d’amore, di paura e di violenza, l’angrese trentaquattrenne dovrà adesso affrontare il processo dinanzi ai giudici del Tribunale di Nocera Inferiore: lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare, Alfonso Scermino, nel corso dell’udienza che si è tenuta martedì. (r. f.)