LA VIOLENZA

Picchiò la nonna: nipote sott’accusa

La 33enne di Baronissi è imputata di maltrattamenti ed estorsione

BARONISSI - «TI picchio a sangue come ho fatto con tuo fratello, ti aspetto fuori dalla Posta e ti lascio per terra»: le frasi, parola per parola, sono riportate nel capo d’accusa contro A.L. , 33enne imputata di maltrattamenti ed estorsione nei confronti dell’anziana nonna, divenuta vittima delle pretese violente della ragazza fino alla decisione ultima di denunciarla per porre fine alle sevizie. In particolare, l’imputata, ora raggiunta da richiesta di processo con rito immediato per prove evidenti a carico, attendeva i giorni di riscossione delle pensioni per ottenere il denaro contante dalla signora anziana, minacciata, picchiata sulle braccia, offesa di continuo e senza alcuna riserva per l’età e le condizioni fisiche. L’obiettivo della giovane erano solo i soldi, così come emerge dall’imputazione formulata a suo carico. «Cerca di trovare i soldi entro stasera, altrimenti fai i conti con me», diceva la giovane, capace di recarsi direttamente in ospedale al Ruggi per minacciarla di nuovo, mentre era ricoverata, intimandole di prendere i soldi della pensione e di darglieli. «Ti picchio a sangue», ripeteva la nipote, che conviveva con l’anziana in casa. In una circostanza, anche questa contestata nella raffica di capi d’accusa formulati contro la ragazza, il 17 luglio scorso la giovane chiuse la nonna fuori casa, costringendola a chiedere di dormire dalla figlia, in un’altra abitazione. In definitiva era abituale il comportamento prevaricatore della giovane, portato avanti con varie sfumature: una volta usava le mani, poi la violenza verbale, le minacce, poi pugni e calci, e ancora in alcune occasioni perdeva la testa sfasciando tutto in casa per farsi dare mille euro al mese, come una sorta di stipendio, senza ammettere discussioni.

(atg)