Piazzate telecamere contro le discariche «Multe impossibili»

Già spesi dall’ente migliaia di euro per “pizzicare” gli incivili Ma non c’è un regolamento per funzionamento e sanzioni

Spesi 300mila euro per un sistema di videosorveglianza che dovrebbe servire a contrastare l’abbandono abusivo dei rifiuti, ma le telecamere sono inutilizzabili perché mancherebbe un regolamento. Il Comune, su invito della società municipalizzata Alba Ecologia srl, ha approvato il progetto che prevede l’installazione di decine di telecamere sull’intero territorio. Il piano è diviso in due lotti, il primo di circa 177mila euro ed un secondo per 130mila euro. L’intera spesa consentirebbe di avere una mappa degli sversamenti abusivi, con la possibilità di beccare sul fatto eventuali incivili.

Prove inconfutabili che porterebbero, di conseguenza, a sanzioni che ammortizzerebbero il costo del progetto fino a coprirlo interamente con successivi guadagni. Peccato che tutto questo, al momento, non possa essere fatto. Manca, infatti, un regolamento atto a sancire regole, parametri e sanzioni, ma anche a delimitare i confini di intervento per evitare danni alla privacy.

Una prima richiesta d’intervento era giunta mesi fa dalla sezione battipagliese del Movimento 5 Stelle, che aveva chiesto contezza della spesa al Comune, organizzando una petizione consegnata al commissario straordinario Mario Rosario Ruffo ed un convegno. Dopo le indiscrezioni, era giunta la dichiarazione di Francesco Severino, il dipendente di Alba prima licenziato e successivamente reintegrato a lavoro per ordine del Tribunale di Salerno (in attesa di risarcimento), che ora è adibito al nuovo sistema di videosorveglianza.

Severino aveva affermato che «il sistema di videosorveglianza è stato finanziato dal Comune per circa 300mila euro. Le telecamere sono state installate, ma non posso fare nulla perché non esiste un regolamento. In pratica, guardo la televisione». I “grillini” nel corso del loro “Monnezza Tour”, avevano constatato l’installazione di alcune nuove videocamere, «le quali però tristemente da mesi sorvegliano microdiscariche che continuano a stare nello stesso posto di sempre, ed ogni tanto c’è qualcuno che continua a sversare giusto sotto le stesse videocamere, quasi in segno di oltraggio. Se questo impianto doveva risolvere il problema delle microdiscariche, questo sembra non sia avvenuto».

È certa, invece, la spesa per il primo lotto dei lavori, pari a 177.616 euro. Soldi usati anche per acquistare pc, smartphone e arredi. Nella proposta inviata da Alba il 18 luglio scorso ed approvata dal commissario Ruffo, si parla di 12 telecamere a 15.972 euro (1.331 euro ciascuna), di un ulteriore impianto da 20 telecamere con pannelli fotovoltaici per 48.400 euro (2.420 euro ciascuna), un registratore (network video recorder) con 16 canali a 4.356 euro, un software per l’addestramento del personale a 2mila euro, 32 installazioni (pali e plinti) per 15.488 euro, tre computer a 2.400 euro, un’auto (Fiat Panda) a 13mila euro, sei smartphone per collegamento alla centrale (tremila euro), tre macchine fotografiche digitali (600 euro), l’arredamento della centrale operativa (2.500 euro), stampati come volantini, manifesti, brochure, bollettari per le sanzioni a duemila euro. Ed ancora, due compattatori per i rifiuti a 44mila euro, 50 cestini per i rifiuti differenziati a 23,900 euro.

Francesco Piccolo

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