Piazza Mazzini e Torre Authority La parola al Tar

Parcheggi in piazza Mazzini e la Torre T2 dell’Autorità portuale nell’area del Crescent: sono questi i due interventi urbanistici (entrambi fermi al palo, anche se per motivi differenti) sui quali...

Parcheggi in piazza Mazzini e la Torre T2 dell’Autorità portuale nell’area del Crescent: sono questi i due interventi urbanistici (entrambi fermi al palo, anche se per motivi differenti) sui quali sono chiamati ad esprimersi i giudici del Tar. Per quanto riguarda il primo, la sentenza di merito è attesa per domani, quando si discuterà anche dei ricorsi della Curia arcivescovile di Salerno (per il villaggio San Giuseppe) e del Baia Hotel. Per il secondo, invece, la prima udienza sul permesso a costruire rilasciato da Palazzo di Città all’Authoriy, impugnato da Italia Nostra nelle scorse settimane, si terrà il 19. L’appuntamento di domani è particolarmente atteso, anche perchè il ricorso dei residenti di piazza Mazzini e dei movimenti civici - guidati dai Figli delle Chiancarelle - mette in discussione l’intera variante al Puc. Gli abitanti della zona sono difesi dall’avvocato Paolo Stella Richter, gli ambientalisti dal legale Gaetano D’Emma, che ha tirato in ballo anche la Soprintendenza, la Provincia e l’Amministrazione del fondo per il culto, rivendicando l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’intera variante urbanistica ritenuta «radicalmente illegittima, non solo nella parte in cui sopprime piazza Mazzini al fine di trasformarla in zona edificabile. L’intento dichiarato è quello di “valorizzare il patrimonio pubblico” - scrivono i ricorrenti- Ma la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico trova un limite invalicabile nelle “finalità proprie” dei beni pubblici in senso stretto (...) L’esigenza di fare cassa illegittimamente vince e prevale sulle “finalità proprie dei beni pubblici”. La pubblica fruizione viene soppressa in funzione degli equilibri contabili di bilancio. Si tenta di acquisire il patrimonio alla finanza penalizzando le esigenze di fruizione collettiva delle aree pubbliche - incalzano - Nella fattispecie, in costanza di pubblica destinazione, si legittima la depubblicizzazione di una piazza, per di più rendendola oltremodo ed oltre ogni misura edificabile. Alle criticità di carattere costituzionale ed urbanistico devono aggiungersi, infine, quelle di carattere paesaggistico. L’area è vincolata ex lege per i profili paesistici. I 60.0000 metri cubi di costruzione proposti azzerano il vincolo ex lege fino ad annullarlo, con gravissimo ed irreparabile pregiudizio dei valori ambientali tutelati». Non è invece su un problema di paesaggio, quanto invece di demanio, che l’associazione Italia Nostra ha deciso di dichiarare una nuova guerra al cantiere del Crescent. Tramite i legali Oreste Agosto e Licia Claps, gli ambientalisti di Lella Di Leo hanno infatti puntato il dito contro la torre T2 che dovrebbe sorgere su un’area ancora non completamente sdemanializzata. L’intervento è in ogni caso fermo al palo, in attesa del superamento di alcune difficoltà progettuali evidenziate dal Genio civile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA