Piazza Cavour, scattano i ricorsi

Il legale delle ditte concessionarie: «Disattesa l’ordinanza dei giudici del Tar»

A ventiquattro ore di distanza dal fermo “no” pronunciato dalla Soprintendenza in merito alla realizzazione dei parcheggi interrati in piazza Cavour, le ditte concessionarie dei lavori (Vittorio Forte costruzioni, Andreozzi costruzioni e Fenice immobiliare) sono pronte, anzi prontissime, a presentare un nuovo ricorso tramite il proprio legale. L’avvocato Marcello Fortunato è netto: «L’ordinanza dei giudici del Tar, prima sezione penale, con la quale era stato accolto il nostro primo ricorso, è stata disattesa». Le ditte avevano chiesto l’annullamento del parere negativo espresso, il 20 dicembre, dal soprintendente Gennaro Miccio. L’ordinanza sottolineò che, alle riscontrate irregolarità procedimentali si poteva ovviare con una nuova conferenza di servizi nella quale la Soprintendenza avrebbe dovuto pronunciarsi «in ordine alla contestata esistenza e natura del vincolo, esponendo in guisa motivata le ragioni del proprio eventuale dissenso, in ordine alla fattibilità del progetto, formulando, se del caso, le condizioni per il suo superamento». Il condizionale è d’obbligo, in quanto martedì, a Palazzo di Città, non c’è stata alcuna discussione sulle modifiche apportate dalle ditte e presentate entro i tempi previsti in Comune. Anche Palazzo di Città spinge per un nuovo ricorso, ma come annunciato da Alberto Di Lorenzo, dell’ufficio staff del sindaco, rivolgendosi direttamente ad un organismo superiore, insediato presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. Il futuro dei 90 box privati e dei 236 stalli pubblici, passerà dunque per una nuova battaglia legale, perchè gli ambientalisti di Italia Nostra e del gruppo Figli delle Chiancarelle, non hanno nascosto la volontà di dare filo da torcere, attraverso l’avvocato Gaetano D’Emma, alla realizzazione di quello che per la Soprintendenza è uno sfregio bello e buono al lungomare. «Ringrazio il gruppo di cittadinanza attiva Figli delle Chiancarelle che, in questa battaglia, ha contribuito in modo determinate lavorando in stretta sinergia con Italia Nostra. Ora staremo a vedere se il Comune è intenzionato realmente a fare ricorso - ha spiegato il presidente di Italia Nostra Raffaella Di Leo - Se dovesse farlo, noi ci faremo trovare pronti. Fino ad ora sono state recepite tutte le nostre istanze e credo che la partita si debba chiudere qui. E comunque si può ricorrere al Consiglio dei Ministri solo se si tratta di opere di rilevanza interregionale. Qui parliamo di un intervento cittadino che non rientra nell’ipotesi che si possa rimandare la vicenda, e il diniego della Soprintendenza, al vaglio del Consiglio dei Ministri». (b.c.)

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