associazione

Piazza Abbro «La gara va annullata»

L’associazione civica “Davide contro Golia”, di cui è portavoce Mario Farano, ieri in una lettera aperta al sindacoGaldi ha chiesto l’annullamento della gara d’appalto per i lavori a piazza Abbro e...

L’associazione civica “Davide contro Golia”, di cui è portavoce Mario Farano, ieri in una lettera aperta al sindacoGaldi ha chiesto l’annullamento della gara d’appalto per i lavori a piazza Abbro e zone limitrofe, aggiudicata ieri e finanziata con i fondi comunitari “Più Europa”. Nel progetto è compresa la controversa realizzazione della mega scacchiera nella piazza antistante il Municipio. La motivazione addotta è che vi sono delle irregolarità nella proceduta di finanziamento, in quanto i progetti relativi all’opera non hanno ricevuto il placet della Regione Campania come deve avvenire per legge. «Il Comune insiste nel voler realizzare la scacchiera a piazza Abbro e questa volta, la terza in ordine di tempo, ha aggiudicato un appalto con importo a base d’asta pari a 2milioni e 300mila euro circa, meno il ribasso e 81mila e 177euro di oneri per la sicurezza», ha sottolineato Farano. La cifra è, dunque, ridimensionata rispetto alle due precedenti gare, entrambe annullate perché, come sottolineato ancora nella nota, «nella prima era stato fatto un macroscopico errore di calcolo che avrebbe comportato un danno erariale; nella seconda, invece, erano state rilevate irregolarità nella gestione della gara». Secondo Farano, però, resta il fatto che il progetto non ha ricevuto l’approvazione della Regione, che è fondamentale per dare il via ai lavori.

«I progetti, la cui esistenza giustificava il finanziamento europeo, non ci sono – ha spiegato ancora Farano – Questo non solo alimenta il sospetto che la scacchiera sia il parto recente e postumo, a finanziamento già ottenuto, della fantasia di qualche tecnico, ma significa anche che la gara non è valida». Alla fine una precisa richiesta: «Al sindaco – ha concluso Farano – si chiede di annullare di nuovo la gara. Questo per evitare che la Regione, ormai allertata sulla vicenda, possa chiedere conto e revocare i finanziamenti». (a.c.)