LA SENTENZA

Piantina sulla finestra, assolto: «Uso personale, non spaccio»

Si è chiusa la vicenda processuale di un giovane salernitano, D.G., 31 anni, arrestato dai carabinieri 3 anni fa

SALERNO - «Coltivazione domestica al fine di autoconsumo». Così si è chiusa la vicenda processuale di un giovane salernitano, D.G., 31 anni, arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Salerno nel mese di luglio di tre anni fa. Il giudice monocratico Mariella Montefusco , al termine del processo di primo grado, ha assolto l’imputato, difeso dall’avvocato Danilo Autero , perché il fatto non sussiste. Andiamo per ordine. Quel giorno a casa del 31enne bussarono i carabinieri per una perquisizione domiciliare e personale. Ai militari non sfuggi di certo la presenza di una piantina di marijuana sul davanzale della stanza del giovane: esemplare in piena vegetazione che aveva raggiunto l’altezza di 115 centimetri. Rovistando nella stanza dell’imputato, i carabinieri trovarono altre foglie di marijuana in essiccazione e in un pacchetto di sigarette, invece, c’era un pezzo di hashish di circa 1 grammo e mezzo. Comunque un possesso non eccessivo.

Nonostante il minimo quantitativo, il tribunale aveva deciso lo stesso per il rinvio a giudizio del 31enne che rispondeva, davanti al giudice Montefusco, di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Ed è proprio sull’accusa di spaccio che la difesa ha battuto a lungo sostenendo che non vi fossero gli elementi di prova per contestare detta aggravante. Infatti, gli stessi testi dell’accusa, segnatamente i carabinieri, nel verbale di sequestro hanno preso nota che la droga non era divisa in dosi, né vi erano gli attrezzi utili per la suddetta divisione. Inoltre, il giovane trovato che coltivava la marijuana sul davanzale, non risultava inserito in nessun contesto delinquenziale o organizzazione dedita allo spaccio di droghe.

«Le modalità rudimentali, domestiche, utilizzate dall’imputato attraverso la semina e governo della coltivazione manuale per la detenzione della sostanza stupefacente lasciano presumere che lo stesse ne facesse un uso personale», scrive il giudice nella motivazione della sentenza con la quale ha mandato assolto il salernitano che aveva scelto di prodursi da sé la droga per il proprio fabbisogno. La piantina di marijuana, di tipo “Growth technology” era sul davanzale, mentre nel bagno era stato destinato a “solarium” per l'essiccazione delle foglie già pronte. Anche l’hashish trovata nel pacchetto di sigarette lascia pensare che fosse destinata al consumo personale. E non allo spaccio. Del quale non vi è alcun elemento per contestarlo al 31enne che, tre anni dopo quel blitz in casa, è stato mandato assolto. Il fatto non sussiste. Quella droga era per lui.

Massimiliano Lanzotto