Rischio eruzione

Piano Vesuvio, dovranno partire in 700mila

Venticinque i comuni che ricadono nella “zona rossa” da abbandonare in 72 ore

NAPOLI. Cinquecento autobus, 220 treni, 375 mila auto e una flotta di navi passeggeri. Semmai il Vesuvio dovesse eruttare, la Campania assisterà alla più grande azione di salvataggio preventivo in tempo di pace. Il rischio è sotto controllo e «non ci sono emergenze alle porte», a fermare la minaccia di cenere e lapilli pensano per ora le parole congiunte del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Venticinque le amministrazioni coinvolte, tra cui Napoli.

«Entro due settimane tutti i 25 Comuni interessati, dove risiedono circa 700 mila persone ci consegneranno i piani comunali e per la fine del mese il piano sarà completato – ha annunciato il presidente De Luca –. Siamo al lavoro conclusivo per la messa a punto del piano di evacuazione nell'arco delle 72 ore, con l’impiego di 500 pullman e 220 treni, e abbiamo definito come nostra competenza le “aree di incontro” per l'allontanamento dei cittadini nelle regione “gemellate” nell’ambito del Piano della Protezione civile nazionale».

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De Luca ha poi ricordato che «a oggi mancano i piani di evacuazione di 4-5 comuni ma consegneranno tutto entro due settimane» e che per i «Comuni commissariati come quello di Pompei, individueremo almeno un piano di raccolta dei cittadini». Gli ha fatto eco il responsabile della Protezione civile Curcio: «Il piano di emergenza non riguarda solo Sicilia e Campania, ma tutto il Paese». Ad agosto anche l’area flegrea è stata inserita nella fascia delle zone rosse e nel giro di poche settimane la Regione approverà il piano di evacuazione anche dei sette Comuni dei Campi flegrei: Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Monte di Procida, Giugliano, Marano. E per Napoli i quartieri di Fuorigrotta, Vomero, Posillipo, Soccavo e Pianura. Definite intanto le regioni “gemellate” con ciascuno dei 25 Comuni.Il piano coinvolge 19 regioni da nord a sud, chiamate ad allestire eventuali centri di accoglienza a proprie spese: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Quanto ai comuni inseriti nella zona rossa, sono diventati 25 un paio d'anni fa. Ai 18 fissati nel piano 2001 e cioè Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, sono stati aggiunti Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano, Scafati e solo in parte le circoscrizioni di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio del comune di Napoli, Nola e l’enclave di Pomigliano d’Arco nel comune di Sant’Anastasia.

Scettico sull’annuncio il presidente del gruppo consiliare di Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che dal 2004 al 2009 è stato assessore alla Protezione civile della Provincia di Napoli. «Siamo contenti che entro ottobre avremo il piano di emergenza per le popolazioni che vivono a ridosso del Vesuvio, ma è fondamentale che si facciano anche le prove di evacuazione perché il miglior piano di emergenza ed evacuazione è inutile se i cittadini non sanno cosa fare se il Vesuvio si risveglia». Borrelli ha sollevato più volte nel Consiglio regionale il rebus sulla mancanza di piani di emergenza ed evacuazione. «È per questo che è fondamentale che siano organizzate le prove di evacuazione e sia installata la segnaletica che indichi le vie di fuga», ha aggiunto Borrelli che ha indicato un problema legato alle vie di fuga. "Bisogna intervenire per mettere in sicurezza, una volta per tutte la superstrada 268 perché, nonostante i lavori recenti, continua ad allagarsi. È una delle strade che bisognerà usare in caso di emergenza ed è assurdo che dobbiamo sperare che l’eruzione avvenga in un giorno di sole».(f.f.)

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