Piano di zona, prosciolto il sindaco Sica

Con la coordinatrice Grasso era accusato di non aver fornito assistenza scolastica a un disabile

PONTECAGNANO. Non vi fu alcuna omissione nella proceduta seguita dai vertici del Piano di zona S4 per l’assistenza scolastica a un ragazzino disabile. Lo ha stabilito il giudice dell’udienza preliminare Emiliana Ascoli, emettendo un provvedimento di non luogo a procedere per il sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica e l’ex segretaria comunale Rossella Grasso. Erano finiti sotto inchiesta con l’accusa di rifiuto di atti d’ufficio, il primo quale sindaco del comune capofila del Piano, la seconda nelle vesti di coordinatrice dell’ambito S4. I fatti risalgono all’autunno del 2013 e riguardano una diffida giunta da una coppia di genitori di Battipaglia, che chiedeva per il figlio l’attivazione dell’assistenza scolastica per l’autonomia e la comunicazione. Il 17 ottobre del 2013 la diffida arrivò anche dal Comune di Battipaglia, ma secondo l’accusa i responsabili del Piano di zona non diedero risposte. Per il sostituto procuratore Maurizio Cardea, che aveva formulato la richiesta di rinvio a giudizio, la nota del 22 ottobre replicava “senza provvedere a porre in essere gli atti necessari a fornire l’esperto in comunicazione facilitata” a cui l’alunno aveva diritto. Il gup ha invece accolto le tesi dei difensori Marco Martello e Giuseppe Saccone, secondo cui la procedura per l’aggiudicazione del servizio di assistenza fu avviata e non aveva bisogno di indicare in maniera esplicita la figura specifica richiesta dalla famiglia di Battipaglia. Si è spiegato, cioè, che non ci sarebbe stata alcuna omissione in quanto il servizio chiesto dalla famiglia è già parte integrante del servizio di assistenza e non ha bisogno di un’istanza ad hoc. Nel febbraio 2010 la stessa Grasso dichiarava che «non appena perfezionatasi la procedura di aggiudicazione, l’ufficio di Piano avrebbe provveduto ad attivare il servizio». (c.d.m.)

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