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Piano di zona, ok al programma «Ma il rischio è il taglio di fondi»

Il Piano di Zona Ambito S3, di cui il Comune di Eboli è capofila, ottiene dalla Regione il decreto di conformità della programmazione per la prima annualità relativa al triennio 2016-2018. Tale...

Il Piano di Zona Ambito S3, di cui il Comune di Eboli è capofila, ottiene dalla Regione il decreto di conformità della programmazione per la prima annualità relativa al triennio 2016-2018. Tale conformità riguarda sia la congruità delle previsioni del Piano di Zona di Eboli con quello regionale, sia il rispetto dei termini entro il quale la programmazione era stata presentata. Un riconoscimento sia per la dirigenza del Piano che ha presentato una programmazione in linea con le esigenze del territorio e le capacità finanziarie disponibili, sia per le indicazioni di politica sociale che arrivano dal coordinamento dei sindaci del Piano di Zona, presieduto dal sindaco di Eboli Massimo Cariello.

«Il Governo centrale prepara un taglio del 70% delle risorse che fanno parte dei fondi per le Politiche sociali e le Politiche per la famiglia. Tutto questo – ha osservato Cariello – comporterà un analogo taglio da parte della Regione, finendo per impoverire le programmazioni sociali nei territori. Si tratta di scelte sbagliate e politiche miopi, con tante famiglie che vivono il disagio a causa del lavoro che manca e di servizi che faticano ad arrivare in tante zone, specie nei comuni più piccoli. Tagliare le risorse per le politiche sociali significa non consentire ai comuni di dare risposte certe ed in tempi brevi alle famiglie più deboli ed ai tanti disagi che si registrano ogni giorno. Significa anche che potrebbero venire penalizzati i servizi ai cittadini delle fasce più deboli. Ridurre l’assistenza ed i servizi ai più deboli non fa parte della nostra visione della società. Lancio un appello alla Regione, ai responsabili del terzo settore, affinché si vada subito ad un incontro regionale per disegnare un quadro di possibili interventi».

Anche l’assessore alle politiche sociali, Lazzaro Lenza, è preoccupato per il taglio dei fondi: «Ridurre le risorse per le politiche sociali significa allontanare i servizi proprio da chi è più debole ed ha più bisogno; significa anche non mettere il Piano di Zona e i Comuni nelle condizioni di programmare tanti servizi». Sulla programmazione si concentra anche il presidente della commissione consiliare per le politiche sociali, Vincenzo Marchesano: «Le funzioni di indirizzo della politica e della commissione consiliare devono trovare sponda nella capacità di programmazione, ma anche nella disponibilità di risorse. La riduzione dei fondi incide proprio su quella parte della popolazione che, essendo in condizioni di maggiore debolezza, ha più aspettative per l’intervento delle istituzioni».

Luella Mazzara

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