COMUNE IN ROSSO

«Piano di rientro, nessuna bocciatura»

L’assessore Adinolfi si difende dopo i “richiami” del Mef: «Interlocuzioni in corso, ci sono diversità di vedute fra tecnici»

SALERNO - Non una “bocciatura”, piuttosto «una discussione aperta in cui sono a confronto pareri tecnici anche discordanti». Il giorno dopo le esternazioni dei sindacati preoccupati per i rilievi che sono stati mossi dai tecnici del Ministero dell’Economia e Finanza sul piano presentato per il “Salva Comuni”, è l’assessore al Bilancio, Paola Adinolfi a cercare di riportare il dibattito nei binari. Piuttosto che soffermarsi sulla richiesta di dimissioni avanzata dalla Cisl, la custode delle casse di Palazzo di Città cerca di chiarire il “meccanismo” del tavolo tecnico che sta mettendo a confronto i Comuni (con gli stessi problemi di debito di Salerno) e il Mef per mettere nero su bianco tutte le misure che dovranno essere previste nel piano di rientro con cui l’Amministrazione ha deciso di aderire.

«Sono in discussione - continua l’assessore - vari aspetti tecnici su cui possono esserci delle interpretazioni differenti e su cui si ragiona in maniera condivisa. Il Comune di Salerno è stato tra i primi a presentare il proprio piano. Ma bisogna considerare che la scadenza che era stata fissata per la presentazione dei pieni di rientro è stata ulteriormente prorogata anche perché mancano altri Enti comunali, in più ci troviamo in una situazione di contesto economico estremamente volatile, per cui ci siamo trovati a definire delle linee del piano che, soltanto adesso, stiamo discutendo nel merito. Tra l’altro, sembrerebbe che ci sia anche la possibilità che gli strumenti a disposizione saranno ancor più ristretti. Il confronto è in corso, il vero nodo sono i tempi perché abbiamo già “congelato” il 2022, così rischiamo di far slittare tutte le varie stime rispetto al rientro», insiste Adinolfi.

Il nodo principale su cui si sarebbero concentrate le perplessità dei tecnici del Mef riguarda il piano delle alienazioni, per cui sarebbero stati chiesti dei chiarimenti ulteriori. «Anche in questo caso abbiamo presentato la normativa di rifermento e difeso le nostre valutazioni, ora sono in corso dei ragionamenti», aggiunge l’assessore.

E, intanto, sembrerebbe sempre più lontana la possibilità che, per sostenere i Comuni nel rientrare dal debito possano arrivare risorse a supporto. Il principio resta che per sanare il debito, i Comuni devono fare da sé, con la possibilità di avere maggiore agibilità, ad esempio, nell’imposizione fiscale. Argomentazioni su cui chiede chiarimenti il consiglieri comunale di Forza Italia, Roberto Celano , che scrive ai presidenti delle commissioni Trasparenza e Bilancio, Antonio Cammarota e Fabio Polverino , chiedendo la convocazione dell’assessore e del dirigente del settore e di acquisire tutte le eventuali missive inoltrate dal Mef all’Ente e le note di risposta del Comune.

«Un eventuale “bocciatura” al piano presentato dal comune per il Salva Comuni - ricorda il consigliere forzista - renderebbe probabilmente ardua la possibilità di evitare il dissesto finanziario dell’Ente. In particolare, preoccuperebbero i reiterati rilevanti importi, appostati annualmente tra le entrate, relativi alle alienazioni di beni comunali per cui, tra l’altro, sistematicamente non si procederebbe neppure a produrre i bandi per le vendite. Si tratta di previsioni di entrate su cui in più occasioni abbiamo espresso seri dubbi». Celano, quindi, chiede che le commissioni «acquisiscano l’intero carteggio intercorso tra il Mef ed il Comune dalla data di presentazione del piano per l’adesione al Salva Comuni prodotto dall’Ente. Le condizioni in cui versano le finanze dell’Ente - considera - non possano essere esclusivamente addebitate all’attuale esponente tecnico della Giunta, come si legge da talune tardive e preoccupate contestazioni, ma sono l’effetto di decenni di sprechi e spese folli, spesso destinate a foraggiare il consenso, di cui in pochi hanno costantemente paventato le nefaste conseguenze».

Eleonora Tedesco