Piano casa, rilasciati 180 permessi a costruire

La maggior parte per incrementi di volumetrie, solo 38 per ricostruzioni totali e tutti in periferia

A due anni di distanza dall’approvazione della delibera comunale che recepiva la legge sul piano casa, la Commissione urbanistica del Comune ha deciso di fare una ricognizione sullo stato delle cose. Si sa, infatti, che il “Piano casa” opera in deroga al Piano urbanistico comunale con il rischio che il progetto originario di città previsto dall’amministrazione possa essere stravolto. Era questa la preoccupazione maggiore del presidente Domenico Galdi, che ha voluto, per questo motivo, fare il punto della situazione nel corso della seduta tenutasi ieri mattina. «Abbiamo verificato – ha spiegato il consigliere comunale – che negli ultimi due anni sono stati rilasciati 180 permessi a costruire. Di questi, soltanto 38 riguardano ricostruzioni totali». In questi casi, praticamente, significa che ci sono state demolizioni e ricostruzioni di alloggi con pari volumetrie, in alcuni casi accompagnati anche dalla richiesta di cambio di destinazione d’uso. Infatti molto spesso si tratta di vecchi fabbricati rurali trasformati in edifici residenziali. «La maggior parte dei permessi – ha continuato Galdi – ha riguardato però soltanto dei piccoli ampliamenti». Il piano infatti permette incrementi volumetrici fino al 20% con utilizzo di tecniche costruttive e materiali eco-compatibili che garantiscano prestazioni energetico-ambientali nel rispetto dei parametri stabiliti dagli atti di indirizzo regionali e dalla vigente normativa. «Sulla base dei dati ricevuti – ha chiarito il presidente – abbiamo potuto verificare che gli interventi non hanno stravolto gli equilibri del Puc anche perché concentrati in massima parte nelle zone periferiche della città».

La delibera approvata dal Consiglio comunale nel 2011 vietava, infatti, l’utilizzo della legge sul piano casa all’interno dei comparti. In questo modo si è cercato di evitare che si potesse cementificare liberamente, critica che più volte viene mossa nei confronti di questo provvedimento. Intanto, la Regione ha ulteriormente prorogato i termini per la presentazione delle domande fino al gennaio 2014. Si tratta del terzo slittamento; il primo era stato previsto per l’11 luglio 2012, poi ne è stato approvato un secondo all’11 gennaio 2013. Uno slittamento arrivato all’ultimo minuto che non ha mancato di sollevare critiche ed incertezze. Questo significa soprattutto che l’opera di revisione del Comune non si è ancora conclusa; bisognerà infatti controllare con attenzione i permessi che verranno rilasciati anche nel corso di quest’anno.

Angela Caso

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