Piace la sede di Torrione Spazio donna trasloca

Dopo la vendita dei locali in centro, il Comune si era impegnato a trovarne altri Ieri mattina il sopralluogo della presidente Tabano e della direttrice Mossuto

Spazio donna ha trovato finalmente casa. Lascerà gli storici locali di piazza Vittorio Veneto per traslocare a Torrione, per l'esattezza in via Nicola Moscati al civico 29, in un ex immobile Iacp ubicato a poca distanza dalla scuola primaria Carlo Alberto Alemagna. Le donne dell'associazione erano pronte alle barricate pur di salvare la storica sede nel centro cittadino, venduta dal Comune a un privato che il mese scorso si aggiudicò all'asta i locali per un valore di 826mila euro.

Poi l'associazione ha dovuto fare i conti con la realtà e cioè che quei locali non erano più pubblici e che sarebbe bastato ben poco per vietare l'accesso, al di là di qualunque protesta o iniziativa sarebbe stata promossa da Spazio Donna, presieduta da Vilma Tabano con la collaborazione della responsabile del consultorio Pina Mossuto.

Ieri mattina è stato dato l'ok a trasferirsi nella nuova sede all'assessore comunale alle politiche sociali, Nino Savastano, che aveva proposto i locali di Torrione già diverse settimane fa. Intermediaria, nella non facile trattativa di lasciare i locali del centro cittadino per occuparne altri, è stata il legale di Spazio donna, Stefania De Martino. Tempo due mesi, quelli necessari per adeguare la sede di Torrione alle esigenze dell'associazione e di trasferire gli arredi, Spazio donna aprirà le porte nella zona orientale della città. Nel frattempo continuerà a rimanere aperta la vecchia sede, in modo tale che tutti i servizi saranno garantiti senza alcuna interruzione.

«Scegliere di traslocare era l'unica soluzione possibile, soprattutto per chi gestisce la linea rosa e cioè il servizio antiviolenza, e non solo - ha dichiarato De Martino - La sede storica non doveva essere chiusa, ma è stata trovata una valida alternativa, grazie alla disponibilità e all'impegno profuso dall'assessore».

Garantire un altro spazio da parte del Comune significa poter continuare ad ascoltare e tutelare le donne, ha puntualizzato il legale anche se quella di lasciare i locali «non è stata una scelta semplice». Nella vecchia sede ci sono tanti ricordi «ma dovevamo garantirci un nuovo spazio e l'amministrazione comunale ci è stata vicina – ha puntualizzato Tabano – siamo collegati al numero nazionale 1522 e dovevamo garantire continuità al servizio. La nuova sede è dotata di un ampio locale per le riunioni e di diverse stanze per psicologi, legali e altre figure professionali». (re.cro.)

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