Più soldi per l’aeroporto resta la grana dei morosi

Approvata dall’assemblea straordinaria la ricapitalizzazione della società Dal prossimo anno entrerà anche la Regione Basilicata con 1,7 milioni di euro

L’assemblea straordinaria del Costa d’Amalfi delibera la ricapitalizzazione della società. Nelle esangui casse, infatti, saranno immessi 2 milioni e mezzo di euro e la “quota” maggiore” spetterà proprio alla Regione Campania, che parteciperà in questa fase con un “investimento” di circa 800mila euro, spalmato in più tranche.

Dunque lo scalo aeroportuale trova nuova linfa, dopo il disimpegno della Camera di commercio, che ha deciso di passare ad altri la patata bollente. E riceve l’ulteriore conferma che anche la Regione Basilicata prenderà parte al rilancio dell’aeroporto. In attesa, poi, di completare l’iter progettuale per l’ampliamento della struttura, che dovrà permettere di fare il salto di qualità. In ballo, difatti, ci sono 40 milioni, già stanziati attraverso lo Sblocca Italia, in attesa di essere utilizzati per i lavori di restyling, tra cui in particolare l’allungamento della pista.

Dunque, il futuro appare più roseo per il Costa d’Amalfi. «Parte in maniera decisa – evidenzia il presidente della società consortile, Mariano Lazzarini – la fase della ricapitalizzazione, che si svilupperà in 60 giorni, come previsto nell’atto sottoscritto. Anche la Regione Basilicata, oltre alla Campania, immetterà liquidità, con un milione e 200mila euro nel 2017».

Oltre alle “buone nuove” ci sono anche le note dolenti, che riguardano i soci morosi. All’appello, difatti, mancano suppergiù 2 milioni di euro, come denunciato qualche tempo fa dallo stesso Lazzarini. Un buco in bilancio provocato dall’insolvenza dei soci del Consorzio. Tra i “debitori” ci sono due Comune: quello di Pontecagnano (un milione e 500mila euro) che non ha interesse a corrispondere la cifra, tant’è che si prospetta un contenzioso, e quello di Bellizzi (centomila euro). All’aeroporto deve soldi anche il Consorzio salernitano di trasporto pubblico: in questo caso di tratta di 350mila euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA