«Più fondi agli asili» Appello della Cgil

Più risorse e personale negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia della città. «Un settore al collasso» secondo Angelo De Angelis della Cgil Funzione pubblica, che invita a «rivedere il patto di...

Più risorse e personale negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia della città. «Un settore al collasso» secondo Angelo De Angelis della Cgil Funzione pubblica, che invita a «rivedere il patto di stabilità perché turn over, tagli e austerità stanno strangolando gli enti locali. E a pagare sono i bambini». Con l’approssimarsi della riapertura delle attività, a settembre, si ripropone il problema della carenza di risorse, economiche ed umane, per offrire un servizio alle famiglie salernitane. Da sempre le politiche sociali sono state un cavallo di battaglia dell’amministrazione De Luca. Che ora viene sollecitata dal sindacato a prendere provvedimenti urgenti. Ma l’analisi che De Angelis fa, attraverso una nota stampa, è ad ampio raggio e fotografa la situazione anche livello regionale. Senza trascurare Salerno. All’amministrazione comunale ricorda infatti che, non avendo superato i tetti normativi sulle spese per il personale, può ancora assumere nel settore dell’infanzia. «Serve un numero di personale tale da garantire il servizio e sopperire alle carenze» sottolinea De Angelis, che ricorda come questo settore, dal 2010 ad oggi, sia stato ridotto all’osso dai tagli governativi. «Dieci miliardi di euro in meno – spiega – cui vanno aggiunti i tagli che dai Ministeri colpiscono a cascata Regioni, Province e Comuni. Per non parlare, poi, del blocco del turn over, che non consente di sostituire il personale in congedo e assottiglia sempre di più gli organici. Se si continua così – avverte – il risultato sarà una privatizzazione del welfare che già ora avanza, senza dare alcuna garanzia sulla qualità dei servizi che vengono offerti».

Oltre a rivedere il patto di stabilità, consentendo di fare investimenti nel settore, De Angelis sostiene che sia necessario anche un nuovo modello di governo della materia che «rimetta mano alle leggi regionali, spesso obsolete, e avvii una riforma che garantisca l’estensione del servizio pubblico e la continuità educativa nella fascia d’età fino ai 6 anni allineando – aggiunge – il livello qualitativo e quantitativo dei servizi e cancellando l’evidente gap tra Nord e Sud del Paese». L’esponente del sindacato salernitano pone quindi la questione della centralità del servizio all’interno di una comunità. «Asili nido e scuole materne – sottolinea – non sono solo luoghi necessari alla crescita dei bambini, ma anche luoghi di integrazione, un sostegno alle famiglie svantaggiate e un investimento sul futuro, anche in termini economici».

Da queste considerazioni scaturisce l’appello a fare fronte compatto per difendere quello che è ritenuto «un bene comune». Implicito, quindi, un appello a tutte le forze politiche salernitane, soprattutto quelle che hanno i propri rappresentanti all’interno del Parlamento e che costituiscono l’unico trait d’union tra le istanze dei cittadini e il Governo centrale. (m.a.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA