Il fatto

Petizione all'Unesco per l'arte della pizza

L'iniziativa di Alfonso Pecoraro Scanio. Tra i sostenitori anche il quotidiano "La Città" (VAI ALLA PETIZIONE)

Una petizione su “Change.org” per chiedere il riconoscimento dell’Arte della Pizza napoletana come “patrimonio mondiale dell’Unesco”. A lanciarla è stato l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio lo scorso martedì in occasione dell’apertura del Pizza Village a Napoli e in pochi giorni il documento è stato già sottoscritto da diecimila persone. «La dimostrazione di come una simile richiesta sia molto sentita dagli italiani», commenta lo stesso Pecoraro Scanio.

Perchè questa petizione?
«La pizza è uno dei prodotti gastronomici Made in Italy più conosciuti al mondo, uno dei più importanti simboli del nostro Paese. L’arte della pizza, che ben ci rappresenta nel mondo, è una conoscenza tradizionale ed un bene immateriale che merita il riconoscimento da parte dell’Unesco. La pizza napoletana è l’unico tipo di pizza italiana riconosciuta in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita dalla Comunità Europea. E’ giusto che l’Italia proponga alla sede centrale dell’Unesco di Parigi l’inserimento dell’arte della pizza nella “lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Il riconoscimento da parte dell’Unesco proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata dal fenomeno della falsificazione dei prodotti alimentari made in Italy».
Fino a quando è possibile firmare la petizione?

«Contiamo di chiudere la raccolta firme entro la fine dell’anno. Poi tra gennaio e febbraio faremo partire il fenomeno del cosiddetto “tweet boombing”. In questo modo, a marzo, quando si riunirà la commissione italiana Unesco speriamo possa avanzare questa candidatura. Poi a maggio, quando si aprirà l’Expo, faremo partire una serie di iniziativa anche in collaborazione con Slow Food, che ha già aderito all’iniziativa, in modo da sensibilizzare chi di dovere a votare nel corso della riunione del comitato intergovernativo che si terrà a Parigi a favore della nostra candidatura. In questo modo entro il 2016 potremmo avere l’ambito riconoscimento».

La sua richiesta però parte da molto lontano.
«Infatti! Dopo il riconoscimento da parte dell’Unione Europea, il 26 marzo 2011 è stato presentato ufficialmente il dossier di candidatura dell’Arte della Pizza al segretario del patrimonio culturale immateriale di Parigi. Dal 2012, però, l’Unesco ha cambiato procedura e chiede ai singoli Paesi di segnalare un solo dossier ogni anno per il patrimonio immateriale, quindi quel dossier è ancora in attesa di esame. Da qui, la decisione di questa iniziativa per provare a sbloccare la situazione».

La petizione è stata indirizzata al professore Giovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco ed è stata corredata da una relazione scritta dal professore Pier Luigi Petrillo, professore associato di diritto comparato all’Università Unitelma Sapienza di Roma. Si tratta della stessa persona che ha coordinato le candidature delle Dolomiti, della Dieta Mediterranea, dello Zibibbo di Pantelleria e del Monferrato.
Vale la pena ricordare, infine, che tra i primi a firmare la petizione c’è stato il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura Giuseppe Castiglione che ha anche assicurato il pieno appoggio del dicastero da lui rappresentato in questa battaglia.

Anche il quotidiano “La Città” è tra i sostenitori della petizione promossa da Alfonso Pecoraro Scanio. A partire da oggi collegandosi sul sito del nostro quotidiano (www.lacittadisalerno.it) sarà possibile accedere direttamente al testo della petizione e firmare per ufficializzare la propria adesione.