mercato san severino 

Pestata, offesa e segregata in casa 

Rinvio a giudizio per un trentunenne che tormentava la compagna

MERCATO SAN SEVERINO. Un mese di violenze e costrizioni, da settembre a ottobre 2014, con offese e minacce di morte contro la compagna costretta in casa senza poter uscire. Adesso andrà a processo un trentunenne che era arrivato a chiudeva i cancelli dell’abitazione dove conviveva con la donna, intimandole di non muoversi e di non abbandonare la casa. Se fosse tornata dai suoi, come la donna voleva fare per trovare pace, l’uomo l’avrebbe punita severamente, con minacce che parlavano chiaro. «Se torni dai tuoi ammazzo tutta la tua famiglia», le diceva mentre chiudeva a chiave i cancelli esterni dell’abitazione dove i due vivevano insieme, condendo ogni frase di minacce pesanti.
Ancora, nello stesso periodo costringeva la compagna a subire botte di ogni tipo, colpi al volto e alla testa, calci, pugni e schiaffi per futili motivi. Al centro delle discussioni in quel periodo c’era la convivenza, divenuta vera e propria ossessione, con problemi legati alla gestione dell’abitazione, tra offese continue e manifestazioni furiose di gelosia. «Se ti mandano messaggi su facebook è perché non sei buona, sei una put... e una zocc...». Gli atti intimidatori miravano ad ottenere un totale controllo su di lei, perché l’uomo letteralmente non sopportava l’idea che potesse uscire con altri, o peggio andarsene dall’abitazione dove vivevano insieme.
Per questo, ancora una volta, l’amore era divenuto odio, rancore e sopraffazione. Infine lei ha trovato il coraggio di opporsi all’ex compagno divenuto una sorta di carceriere: la denuncia era stata presentata il 7 ottobre del 2014 con il racconto dettagliato ai carabinieri che avevano avviato il lavoro di ricostruzione. Al termine della fase preliminare delle indagini, la procura a chiedere e ottenere il rinvio a giudizio per il trentunenne.(a. t. g.)
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