Pesta il viceparroco in chiesa Arrestato un disoccupato

Fabio Desiderio, 42 anni, ha aggredito don Biagio Guariglia a San Bartolomeo di Capezzano Era armato di pistola ma l’ha colpito a pugni: il sacerdote ne avrà per una decina di giorni

PELLEZZANO. Incredibile episodio alla frazione Capezzano di Pellezzano. Poco dopo le 19 di lunedì scorso, Fabio Desiderio, 42 anni, disoccupato residente a Pellezzano, è entrato nella chiesa di San Bartolomeo con una pistola in pugno e senza un motivo apparente ha aggredito a pugni il viceparroco, don Biagio Guariglia, che in quel momento era assorto in preghiera insieme ad alcuni fedeli. L’aggressore è poi fuggito, ma è stato prontamente rintracciato nella propria abitazione ed arrestato con l’accusa di lesioni personali aggravate; il viceparroco è stato invece soccorso da alcuni fedeli e trasportato all’ospedale “Ruggi” di Salerno, dove i medici gli hanno riscontrato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.

Sull’assurdo episodio stanno indagando i carabinieri della locale stazione, che, avvisati dell’increscioso episodio, hanno rintracciato e tratto in arresto il colpevole. Secondo la versione fornita dai militari dell’Arma agli ordini del capitano della compagnia di Mercato San Severino, Rosario Basile, il quarantaduenne Desiderio si è presentato nella chiesa di San Bartolomeo impugnando una pistola a gas, ma ha affrontato e colpito con pugni al volto il viceparroco. I fedeli, colti di sorpresa, non sono riusciti a intervenire in tempo per sottrarre il sacerdote dall’improvvisa aggressione. Desiderio, subito dopo aver malmenato il prete si è dato alla fuga allontanandosi rapidamente dalla chiesa. Il quarantaduenne è stato però subito rintracciato all’interno della propria abitazione, nella quale le forze dell’ordine, nel corso della perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto e sequestrato una pistola a gas Beretta priva del tappo rosso. L’arrestato, dopo gli accertamenti di rito eseguiti presso la caserma della locale stazione, è stato nuovamente condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.

Secondo alcune testimonianze, Desiderio, nel recente passato sarebbe stato coinvolto in brutti giri di amicizie nei quali circolavano anche sostanze stupefacenti. Attualmente vive con la madre e, secondo alcuni, lo sconsiderato gesto sarebbe da collegare alla sua condizione di marginalità sociale. Come se avesse voluto trovare sfogo nelle istituzioni, colpendo un ministro della chiesa.

Il titolare della parrocchia, don Michele Santoro, ha espresso piena solidarietà nei confronti del suo vice, condannando il gesto di Desiderio e allo stesso tempo dichiarandosi pronto a incontrare il giovane per aiutarlo e perdonarlo. Anche don Biagio, che ha ricevuto la solidarietà di tutta la comunità, ha detto di voler perdonare il suo aggressore per comprendere le ragioni che lo hanno spinto ad agire in questo modo e, se possibile, aiutarlo ad acquisire maggiore fiducia in se stesso.

Mario Rinaldi

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