Pesca intensiva, il caso arriva all’Ue

La protesta delle marinerie del Cilento raccolta dall’eurodeputato Caputo (Pd)

MONTECORICE. Il caso della monobarca approda al Parlamento Europeo. A raccogliere le preoccupazioni dei pescatori cilentani per la presenza di questa imbarcazione proveniente da Cetara, che distrugge il loro pescato e che rappresenta un grave danno per l’ambiente, è Nicola Caputo, europarlamentare casertano del Pd e membro della Commissione Pesca. I piccoli pescatori cilentani avevano sottoscritto una petizione, promotore della quale è stato l’ex presidente dell’Ente Parco Giuseppe Tarallo, dalla quale l’azione di Caputo prende le mosse. «Sto coi pescatori di Montecorice e degli altri Comuni costieri del Cilento – spiega – contro i cosiddetti “predatori del mare” che utilizzano tecniche e strumenti incompatibili con l’ecosistema marino. Questo tipo di pesca è altamente invasivo soprattutto nell’ambito di un’area marina protetta dove sono centrali la sostenibilità delle risorse ittiche e la tutela dell’ecosistema. Si deve fare tutto il necessario affinché l’imbarcazione sia messa al bando».

Caputo porterà il problema all’attenzione dell’Assemblea di Bruxelles nei prossimi giorni: «Attiverò – conclude - tutte le procedure possibili per mettere fine a questa pratica lesiva dell’ecosistema e del lavoro di tantissimi operatori del settore e pescatori locali, verranno difesi la piccola economia e il mare del Cilento». Un nuovo forte alleato scende quindi in campo al fianco dei pescatori, dopo l’interessamento del Parco e del Gruppo di Azione Locale "Cilento Mare Blu".

Arturo Calabrese

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