«Perseguitava mia moglie» E lo ferisce a colpi d’ascia

Il 38enne ebolitano è ora ai domiciliari, l’uomo di Campagna finito in ospedale Il confronto-scontro tra i due dopo una denuncia per stalking. Indaga l’Arma

Due uomini litigano in strada e regolano i conti a colpi di ascia. Ad avere la peggio è stato un 36enne di Campagna, Paolo R., che ha riportato ferite a una gamba, vicino alla femorale, ed a un braccio. A sferrare i fendenti è stato Gerardo G., 38 anni, di Eboli. L’aggressore è stato arrestato dai carabinieri per lesioni aggravate, porto abusivo di arma impropria e omissione di soccorso.

Il 38enne ebolitano, in sede di convalida del fermo, si è difeso: “l’ascia l’aveva portata il ferito”. Secondo la sua versione, gliela avrebbe tolta di mano durante la lite.

Dietro la furibonda lite, avvenuta l’altra notte in Cupe Inferiore, non lontano da un centro commerciale, c’è una precedente querela. Tre mesi fa, a maggio, l’ha presentata la moglie dell’arrestato per stalking contro il campagnese. Il ferito – secondo la denuncia della donna – la importunava di continuo, per telefono e in strada, tanto da rendergli la vita impossibile. La donna denunciò ai carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal capitano Alessandro Cisternino e dal tenente Francesco Manna, di vivere in un perdurante e grave stato di ansia e paura.

Poi è arrivata la lite di martedì notte. I due uomini si trovano sulle rispettive auto in via Cupe. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, si sarebbero inseguiti. Poi hanno discusso, arrivando alle mani. Nelle fasi della zuffa è spuntata l’ascia. Gerardo G. sostiene di averla strappata di mano al suo aggressore che l’avrebbe presa dalla propria auto. Con la stessa arma il 38enne ebolitano ha sferrato i due colpi, al braccio e ad una gamba. Ed è stato questo secondo fendente il più pericoloso: la lama ha sfiorato l’arteria femorale. Per suturare la ferita sono occorsi circa cinquanta punti. Sul luogo della lite sono intervenuti i soccorritori del servizio 118, i carabinieri del nucleo radiomobile, guidato dal maresciallo Luigi Russo, e i colleghi della stazione di Eboli, diretta dal luogotenente Fabrizio Garrisi. Sul posto i militari hanno trovato solo la vittima che ha fornito indicazioni sull’aggressore. Gerardo G. veniva rintracciato dopo pochissimo tempo non lontano da via Cupe. Ieri l’udienza di convalida: l’arrestato, difeso dall’avvocato Gaetano Brescia, ha dato la sua versione dei fatti. Il giudice ha convalidato l’arresto solo per lesioni aggravate.(m.l.)

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