Perquisiti l’ufficio e la casa di Bottone

Anche il sindaco tra i quindici indagati nell’inchiesta “Mastro Lindo”. Coinvolti funzionari e dirigenti dell’ente

PAGANI. Un’altra esplosione scuote dalle fondamenta il comune di Pagani: ieri mattina i carabinieri hanno perquisito la casa e lo studio al Municipio del sindaco Salvatore Bottone, che è anche funzionario dell’ufficio Inps di Nocera Inferiore. Bottone è il personaggio di spicco dell’operazione che ha portato a indagare in tutto quindici persone per la vicenda delle truffe all’Inps, cuore della maxi inchiesta “Mastro Lindo”, avviata nel 2012.

Oltre al primo cittadino di Pagani, le doppie perquisizioni - domiciliari e negli uffici - hanno riguardato il funzionario ispettivo dell’Inps Gianfranco De Natale, in servizio tra Nocera e Salerno, Giovanni Aliberti, consigliere comunale a Siano in servizio a Nocera, Canio Palladino, ispettore in servizio all'ufficio di Castellammare di Stabia, Antonio Lamberti, in servizio a Nocera Inferiore, il direttore dell'ufficio provinciale Inps di Salerno, Gabriella Zaccaria, il funzionario Inps di Napoli, Angela Santopietro, ex responsabile dell’ufficio ispettivo provinciale Inps di Salerno, Francesco Vetromile, direttore dell’ufficio ispettivo regionale Inps di Napoli, Giuseppe D’Antonio, funzionario dell’ufficio postale di Pagani, Raffaele Papa, funzionario dell'ispettorato del lavoro di Salerno, Mario Ventre, di Cava de’ Tirreni, anche lui funzionario dell'ispettorato di Salerno, il commercialista ed ex consigliere comunale Renato Cascone. Solo accertamenti in ufficio, invece, per la responsabile del patronato Labor di Pagani, Anna Pepe; solo una perquisizione domiciliare per l’ex consigliere comunale paganese Luigi Mongibello, ex funzionario dell'ufficio postale a Pagani, e per Luigi Rossi, di Nocera, ex funzionario dell’ispettorato del lavoro di Salerno.

Le perquisizioni sono scattate ieri all’alba, al lavoro i carabinieri della sezione di pg della procura nocerina e i colleghi del gruppo territoriale, guidati dal luogotenente Massimo Santaniello. L'operazione investigativa, ordinata dal pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Roberto Lenza, costituisce l’ultimo snodo in ordine di tempo della maxi inchiesta “Mastro Lindo”, un enorme giro truffaldino che ha fruttato milioni di euro a danno dei contribuenti attraverso la creazione di falsi rapporti di lavoro, la costituzione di aziende inesistenti e le relative erogazioni previdenziali ottenute senza diritto.

Per tutti le accuse ipotizzate in questa fase di primo accertamento, collegata a precedenti dichiarazioni acquisite in fase inquirente, sono di truffa in concorso. I ruoli singoli da determinare per ciascuna posizione sono riferiti, a vario titolo, a dichiarazioni rese da persone informate sui fatti e indagate in precedenti fasi del lavoro istruttorio, nel corso delle altre ondate di perquisizioni, di accertamenti e di esame dell’imponente mole probatoria acquisita da registri contabili, domande chieste e ottenute agli uffici dell’ente, relative erogazioni trascritte su carta e annotate negli hard disk dei computer acquisiti dopo le numerose visite effettuate presso uffici, studi commerciali e patronati attenzionati.

Alfonso T. Guerritore

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