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Perquisiti gli uffici e la casa di Vaiano

L’ex presidente della Virtus Scafatese è il legale rappresentante della Tyche che vinse il bando per il Polo scolastico

SCAFATI. Il Polo scolastico diventa ufficialmente l’appalto principale su cui l’Antimafia cerca di fare chiarezza su quel presunto “sistema Scafati” tra clan, politica e imprenditori. L’attenzione sull’area ex Del Gaizo è diventata ormai massima, come dimostra la perquisizione effettuata ieri dalla Dia presso la sede della Tyche, società che si era aggiudicata l’appalto prima della rescissione che ha portato al contenzioso con l’Ente, e presso l’abitazione del legale rappresentante della ditta, Andrea Vaiano, ex presidente della Virtus Scafatese. Controlli sono stati effettuati anche presso la case del figlio dell’imprenditore che ha la passione per il calcio, Peppe Vaiano.

L’operazione è scattata dopo il blitz della Dda di Napoli, che ha visto coinvolte 69 persone tra politici, imprenditori e funzionari, lambendo anche il mega appalto scafatese, che vedeva come progettista Guglielmo La Regina, titolare dell’Archicons e per gli inquirenti partenopei il “facilitatore” di molti bandi. Ma l’accelerazione su Vaiano è arrivata per volontà del pm Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta che ha portato all’avvio dell’operazione “Sarastra”. Il magistrato ha dato l’ok per le perquisizioni dopo le rivelazioni dell’architetto Maria Gabriella Camera, ex dirigente del Comune di Scafati che nel progetto del Polo scolastico ha rivestito il ruolo di Responsabile unico del procedimento. Proprio la professionista avrebbe indirizzato gli inquirenti verso Vaiano, per il quale da ieri pende un avviso di garanzia per il reato di favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso.

Un blitz giunto dopo che la Procura, per mesi, ha esaminato i documenti con i propri consulenti e che erano già finiti nel mirino del Prefetto di Salerno. La vicenda Polo scolastico, infatti, si era ritagliata un capitolo nella relazione che ha poi indotto il ministero dell’interno a chiedere e ottenere lo scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche. Sotto la lente di ingrandimento c’è il primo Sal, lo Stato di avanzamento lavori pagato, secondo le dichiarazioni rese dalla Camera, alla ditta di Vaiano dopo le pressioni di Nello Maurizio Aliberti, il fratello imprenditore dell’ex sindaco scafatese, Pasquale Aliberti. Il titolare di una società attiva nel campo della medicina del lavoro, secondo la ricostruzione dell’ex dirigente dell’Ente, avrebbe, in più di un’occasione, caldeggiato il pagamento per la Tyche. Che, per la Procura, sarebbe avvenuto in tempi e modalità non regolari. Una tesi, questa, che l’Antimafia sta ancora ricostruendo e che porterebbe a interessi esterni alla politica.

La liquidazione del primo Sal, pertanto, sarebbe stata fatta mentre il cantiere era ancora un ventre vuoto dopo l’abbattimento dell’allora palazzetto dello sport. L’operazione Sarastra, dunque, coinvolge anche uno degli imprenditori più discussi dell’area scafatese-vesuviana. Tra Andrea Vaiano, 65 anni, costruttore con la passione per il calcio, e Pasquale Aliberti era stato amore a prima vista da sempre ma il rapporto si era fortificato nel 2010, quando a lui è stata affidata la rinascita del pallone in città. Poi la promozione in D e l’appalto del Polo scolastico che ha chiuso l’idillio fra i due.

 

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