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Perizia psichiatrica per l’uxoricida

Francesco Cifrodelli è stato condannato a 16 anni in primo grado

LAVIANO. Una perizia psichiatrica stabilirà la pericolosità sociale di Francesco Cifrodelli, 84 anni, l’uxoricida reo confesso, condannato in primo grado a 16 anni per l’omicidio aggravato della moglie, Elda Penta. La decisione è stata presa dai giudici della Corte di Appello di Salerno, presidente Claudio Tringali. La nomina sarà fatta alla prossima udienza, a dicembre.

L’anziano, difeso dall’avvocato Giovanni Vitale, ha fatto ricorso in appello contro l'aggravante dei futili motivi. Dalla notte del 21 luglio di un anno fa, Cifrodelli vive in un isolamento di fatto, assistito dai soli familiari. L’uomo trascorse un breve periodo di detenzione in carcere, subito dopo l’omicidio della moglie, e poi fu trasferito in una struttura protetta, in considerazione della sua età. Solo in seguito fu accolta la richiesta di arresti domiciliari e poté rientrare in quella casa di legno, nel villaggio antistress, in località Piano, dove avvenne l’omicidio.

La difesa punta a far cadere l'aggravante dei futili motivi. Nei giorni successivi all’omicidio, avvenuto di notte, tra le 3 e le 4, Cifrodelli, sentito dai giudici, ammise di aver ucciso la moglie. L’anziano ripeté al giudice, quasi a cantilena, che non voleva ucciderla. Disse di essersi sentito in pericolo di vita perché la consorte settantaseienne, dopo l’ennesima lite per motivi banali, l’aveva minacciato con un coltello da cucina. Da ciò la sua reazione consistita nello strangolamento che causò il decesso dell’anziana moglie.

A marzo il gup, con il rito abbreviato, condannò Cifrodelli a sedici anni. L’accusa aveva chiesto la pena più dura: 30 anni. Cifrodelli è ora a casa, ai domiciliari, in attesa della decisione del tribunale che, il prossimo mese, potrebbe farlo sottoporre alla perizia psichiatrica per vederci chiaro sulla sua pericolosità.

Massimiliano Lanzotto

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